"Occupazione, bisogna colmare quel vuoto"

Appello di Cavallini, segretario Uila Ferrara-Rovigo .

"Occupazione, bisogna colmare quel vuoto"

"Occupazione, bisogna colmare quel vuoto"

"Il lavoro encomiabile e preciso svolto dalle forze dell’ordine assieme alla prefettura per il contrasto al caporalato, è frutto anche dei numerosi incontri che le organizzazioni sindacali hanno svolto in questi mesi con le istituzioni, l’ispettorato del Lavoro, la direttrice dell’Inps e il prefetto ai quali va riconosciuta la sensibilità su temi di così grande rilievo per la collettività unitamente al primo accordo su un punto di ascolto raggiunto a Portomaggiore. Uno degli effetti dell’impegno delle istituzioni, insieme ai comuni e le organizzazioni tutte è la nascita della sezione territoriale, in seno alla quale partecipano tutti gli attori del comparto agricolo e l’Agenzia Regionale per il lavoro che ha, tra l’altro, il compito di mettere a disposizione uno strumento che sia in grado di incrociare i fabbisogni occupazionali e permettere l’incrocio della domanda ed offerta di lavoro. Il vero fulcro di tutta l’iniziativa, oltre al contrasto del lavoro irregolare, è proprio la gestione diretta delle necessità occupazionali aziendali che ad oggi, anche per ragioni poco comprensibili, fatica a prendere piede. Senza questo incrocio tra domanda ed offerta di lavoro c’è un vero vuoto gestionale che spesso viene colmato da società fittizie di intermediazione di manodopera favorite dal bisogno impellente di manodopera. Il contratto Provinciale sarà molto sfidante; da un lato dovrà tenere insieme le esigenze della produzione e la corretta retribuzione del lavoro che, in taluni casi, è sempre più professionalizzato e tecnologico. Le richieste economiche presentate in contrattazione tengono conto dell’aumento del costo delle materie prime e del costo della vita in generale per dare risposte ai lavoratori del settore agricolo. Certa agricoltura ormai si svolge con i droni, certe colture si fanno in serre sofisticate con il metodo idroponico, in certi agriturismi sono presenti figure super specializzate che gestiscono strutture ricettive di lusso, certi allevamenti di specie ittiche si fanno con strumenti molto specifici, fino ad arrivare al vivaismo che si lavora con il camice bianco. Nel contempo però è fondamentale recuperare manodopera oggi difficilmente reperibile per la raccolta classica dei prodotti incrementando l’accesso ai flussi migratori ed aumentando i salari per rendere appetibile il lavoro nel settore soprattutto per i ruoli più specializzati. Sempre meno sono i nostri giovani disposti a lavorare in campagna. Uno dei temi più urgenti è la gestione diretta dei fabbisogni e, in tal senso, non bastano accordi singoli o una gestione parziale del sistema. Tutto il mondo delle associazioni deve partecipare direttamente per non vanificare il lavoro fino a qui svolto. Il caporalato è un fenomeno di sfruttamento complesso che non si combatte da soli.

*Mirko Cavallini

segretario Uila Ferrara-Rovigo