MARIO BOVENZI
Cronaca

Nutrie, i raid degli ’ecovandali’. Gabbie distrutte, auto danneggiate. Appello del prefetto: "Ora basta"

Durante la notte fanno a pezzi le reti e le altre strutture, nel mirino anche le vetture dei cacciatori. Marchesiello: "Grave emergenza per l’agricoltura. Sparare dalle barche, avanti con il progetto".

Nutrie, i raid degli ’ecovandali’. Gabbie distrutte, auto danneggiate. Appello del prefetto: "Ora basta"

Durante la notte fanno a pezzi le reti e le altre strutture, nel mirino anche le vetture dei cacciatori. Marchesiello: "Grave emergenza per l’agricoltura. Sparare dalle barche, avanti con il progetto".

Marcello Piazzi, l’azienda agricolra a Codrea, in via Traversa, indica l’argine. La sponda è franata, una crepa nel terreno, a filo d’acqua una galleria. "Qui se passa il trattore finisce nel canale, è un pericolo. Noi mettiamo anche le gabbie ma gli ambientalisti entrano in azione la notte e le buttano in acqua". Sono i paladini delle nutrie, vandali che oltre a danneggiare le gabbie per le catture prendono di mira le auto di chi va in campagna per cercare di porre un freno al loro dilagare. Il prefetto Massimo Marchesiello proprio l’altro giorno ha convocato le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia, per dare una risposta a chi subisce danni che si aggirano sul 30% del raccolto. Dice: "Le nutrie stanno mettendo a dura prova un territorio, un intero settore. Chi entra in azione per arginare l’invasione di questi roditori lo fa per dare una risposta ad una grave emergenza. Condanniamo con forza questi episodi di vandalismo, invito a fare una serie riflessione, a non ostacolare il lavoro di cacciatori e coadiutori". Che sia un’emergenza ormai fuori controllo lo testimoniano i numeri. "Sono due milioni e mezzo le nutrie nella nostra provincia", le parole di Alessandro Visotti, direttore di Coldiretti. Tante, troppe. "Siamo stanchi di parole, di promesse a vuoto – l’sos di Piazzi, titolare della società agricola La Bosca, presidente della sezione Coldiretti Ferrara 1 –. Ci sono strade di campagna ad alto rischio, quando passi di lì con il trattore è meglio se ti fai il segno della croce. Ma pare che non si riesca a trovare uno strumento per fermare le nutrie, abbiamo la sensazione di avere le armi spuntate". Proprio dal vertice dell’altro giorno, che oltre a coinvolgere Confagricoltura, Cia e Coldiretti ha visto al tavolo il Consorzio di Bonifica, la comandante della polizia provinciale Roberta Artioli, i rappresentanti di Regione e Carabinieri Forestali, è uscita una nuova strategia. Il progetto è quello di sparare dalla barca, le armi in mano ad operatori qualificati. "Ci sono alcuni aspetti tecnici che vanno risolti – precisa il prefetto – ma anche numerosi vantaggi. Con le barche puoi intervenire in contemporanea su entrambi gli argini, hai una visione piena delle tane. Abbiamo chiesto ai consorzi di tagliare la vegetazione sulle sponde, con l’autunno del resto le rive saranno più pulite. Ci sono alcune difficoltà legate a questo metodo ma insistiamo. Nei prossimi incontri studieremo i dettagli per arrivare ad applicarlo. Ce lo chiedono gli agricoltori in forte difficoltà davanti a questa invasione che mette a dura prova un’economia". Sulle barche saliranno i cacciatori, coordinati dalla polizia provinciale. Una battaglia dalle retrovie.