"Nessun ricatto sui detenuti". Assolto agente penitenziario

Assolto l'agente penitenziario Cristiano Valentino da accuse di concussione e corruzione, dopo processo a Ferrara. La pubblica accusa ha ritirato le accuse, confermando l'innocenza dell'imputato.

"Nessun ricatto sui detenuti". Assolto agente penitenziario

"Nessun ricatto sui detenuti". Assolto agente penitenziario

Nessun ricatto né istigazione a commettere reati da parte dell’agente di polizia penitenziaria Cristiano Valentino, finito a processo con accuse pesanti che vanno dalla concussione all’induzione alla corruzione passando per l’istigazione all’incendio. Ieri mattina il poliziotto è stato assolto da tutte le accuse perché il fatto non sussiste, in accoglimento della stessa richiesta della pubblica accusa. Valentino era accusato di aver ricattato detenuti per ottenere sigarette, minacciandoli di fare rapporti sfavorevoli se non otteneva ciò che voleva. Avrebbe infine istigato a incendiare l’auto di un collega. Le accuse nei suoi confronti sono tutte cadute davanti al verdetto dei giudici. Soddisfatto il difensore dell’agente, l’avvocato Denis Lovison. "È stato un percorso molto impegnativo – ha dichiarato –, anche dal punto di vista umano, perché Valentino fin da subito ha reclamato la sua innocenza, avversata però da alcune testimonianze, non certo lusinghiere. Questo lo ha gettato in uno stato di prostrazione e sconforto che gli ha causato un grandissimo stress. La situazione è degenerata il giorno del suo esame come imputato. Dopo una mattinata davvero intensa, io e Cristiano ci siamo concessi un premio, dedicandoci un’ora del nostro tempo per pranzare assieme. In quella circostanza l’ho visto finalmente rilassato. Purtroppo dopo poche ore ha avuto un gravissimo ictus, che lo ha lasciato tra la vita e la morte diversi giorni". Nonostante le poche chance di sopravvivenza, Valentino si è salvato "e ora combatte giornalmente, da vero lottatore qual è, per cercare di recuperarsi il più possibile". Nonostante la sua condizione, aggiunge il legale, "mi ha chiesto di continuare il processo per provare la sua innocenza. Ed è stato così. Il processo è continuato ed il quadro che è merso alla fine è stata la sua estraneità ai fatti, tanto che anche la procura, che ringrazio per l’onestà intellettuale, alla fine ha chiesto la sua assoluzione". Un grazie, da parte di Lovison, anche "al collegio giudicante, non tanto per avere aderito alla mia richiesta assolutoria, ma per il grande lavoro di verifica della tesi accusatoria. E infine ringrazio Cristiano, per la fiducia che ha riposto in me, fonte di enorme responsabilità e notti insonni, ma pienamente ripagata da questa sentenza assolutoria".