VALERIO FRANZONI
Cronaca

Nel video lo scambio delle dosi: centrale dello spaccio in una casa

Estensi, in manette due pusher. Sequestrato mezzo chilo di cocaina, passavano le bustine anche dalla finestra

Estensi, in manette due pusher. Sequestrato mezzo chilo di cocaina, passavano le bustine anche dalla finestra

Estensi, in manette due pusher. Sequestrato mezzo chilo di cocaina, passavano le bustine anche dalla finestra

Lido degli Estensi (Ferrara), 23 novembre 2024 – A Lido degli Estensi, i carabinieri hanno scoperto e smantellato una "centrale dello spaccio". E a finire in manette sono stati due pregiudicati della zona, uno dei quali aveva trasformato la propria abitazione in un vero e proprio punto di riferimento per i tossicodipendenti della costa. Tutto questo è avvenuto al termine di un anno e mezzo di costante attività investigativa da parte dei militari della Stazione di Lido degli Estensi e del Nucleo Operativo della Compagnia di Comacchio sull’abitazione che, oltre ad accogliere gli assuntori di droga della zona, era diventata luogo di evidente degrado per la località. Ma ecco come si è sviluppata l’attività dei carabinieri.

Le indagini, avviate nella primavera del 2023 e supportate da numerosi sequestri di droga documentati anche dalle immagini fornite da telecamere nascoste, installate nei pressi della casa di uno degli indagati, nei giorni scorsi hanno portato il Gip del Tribunale di Ferrara (concordando con i numerosi elementi raccolti dai militari dell’Arma e dalla Procura estense) ad emettere una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cittadini comacchiesi, entrambi trentenni, già noti ai carabinieri per i loro trascorsi per reati in materia di stupefacenti e contro la persona.

All’abitazione nella località balneare si recavano numerosi tossicodipendenti del litorale comacchiese, sicuri di trovare la droga che faceva al caso loro: cocaina, ma anche hashish e marijuana. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri nel corso della lunga attività di indagine, le ordinazioni di stupefacenti raramente avvenivano con contatto telefonico: si prediligevano piuttosto i contatti di persona. In sostanza, i clienti si recavano direttamente all’abitazione, trasformata in una sorta di "fortezza": una villetta dotata di un’alta recinzione, di reti oscuranti e inferriate a porte e finestre.

Lì, i clienti bussavano alla porta e venivano accolti da uno dei due indagati. Una volta all’interno, avveniva lo scambio della droga. Talvolta la cessione della dose e il relativo pagamento avveniva attraverso una finestra laterale della casa. Come venivano fidelizzati i clienti? Grazie alla costante e immediata disponibilità della droga. Inoltre, venivano intimoriti dagli indagati per assicurarsi il pagamento puntuale e preciso degli stupefacenti e soprattutto il silenzio, nel caso in cui fossero stati fermati e sorpresi con la dose dalle forze dell’ordine. Un silenzio che veniva ripagato con una dose-regalo di droga.

Il forte legame d’affari tra i due indagati è emerso in particolar modo durante le spedizioni punitive verso i clienti "disobbedienti". A questi ultimi venivano rivolte minacce con coltelli, danneggiate auto e abitazioni; alcuni di loro sono stati costretti a barricarsi in casa per le violente aggressioni da parte dei due uomini: questi sono solo alcuni degli episodi emersi e documentati nel corso dell’investigazione. Durante le indagini sono stati complessivamente sequestrati oltre mezzo chilo di cocaina, due chilogrammi di hashish, un chilogrammo di marijuana, quasi due chilogrammi di ketamina, e varie dosi di eroina e Mdma. Al termine delle formalità di rito, i due arrestati sono stati portati alla Casa Circondariale di Ferrara, a disposizione dell’Autorità giudiziaria: dovranno rispondere di concorso in detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, violenza privata, minaccia e danneggiamento aggravati.