Rufini
Entrare in contatto con il mondo della disabilità, in particolare attraverso le immagini. Comunicare anche per arricchirsi di ciò che quel mondo ha dentro di sé, ma non riesce ad esprimere appieno. L’associazione di promozione sociale ’Il Nodo’ ha come principale obiettivo dare voce a quel mondo. Ne parliamo con la presidente Lara Venturini.
Quando nasce l’associazione?
"É nata a gennaio 2023, tra poco quindi compiremo il secondo anno di attività".
Che cosa vi ha spinto a crearla?
"Siamo un gruppo di genitori con figli in condizione di disabilità che hanno deciso di unirsi con il fine di valorizzare le attitudini dei nostri figli concentrandosi sulle loro abilità, senza pregiudizi e luoghi comuni".
Che cosa è il C.A.A.?
"É uno strumento di comunicazione alternativa (Comunicazione aumentativa alternativa) che abbiamo parato attraverso loro e che facilita, quando non o sostituisce la lettura del testo scritto tradizionale mediante simboli, immagini e pittogrammi".
É facilmente utilizzabile?
"Sì, perché è facilmente intuitivo, esplicito e comprensibile. Ed è utile in diversi ambiti: sociale, sanitario, storico, artistico e culturale. Ideale per tutti coloro che si approcciano con difficoltà ai testi scritti tradizionali e che presentano problematiche espressive come ad esempio un deficit cognitivo-relazionale".
Quali gli sviluppi di questa metodologia di apprendimento?
"Abbiamo avviato la realizzazione di guide turistiche tradotte in simboli e pittogrammi da cui è nata la Collana: I love my… cofinanziata dal Comune di Ferrara, distribuita gratuitamente nel bookshop del Castello Estense. Le Guide sono realizzate da ragazzi e ragazze in condizione di disabilità intellettivo-relazionale, simpaticamente definiti Nodini, che per primi lo hanno utilizzato come forma di apprendimento, coadiuvati da volontari meravigliosi che hanno creduto, fin da subito, al valore del progetto e che ringraziamo di cuore in questa occasione".
Ma non vi fermate, immaginiamo?
"Assolutamente no. Abbiamo in cantiere molti progetti futuri che realizzeremo grazie all’interesse espresso da molti cittadini ferraresi e non, che incoraggiano quotidianamente il nostro impegno sociale non solo per la crescita della nostra società civile in cui tutti viviamo, ma anche migliorandone la visione prospettica: una condizione vulnerabilità può essere vista come una risorsa per la comunità".
Il vostro impegno come gruppo, comunque, va oltre. Anche per sensibilizzare il resto della società sui problemi di chi ha disabilità. In quale modo?
"Tra un progetto editoriale e l’altro, promuoviamo campagne di sensibilizzazione in cui divulghiamo questa forma di comunicazione alternativa per contrastare la cecità culturale e rendere la nostra città accessibile e più inclusiva".
Qualche esempio che ha riguardato l’anno che sta per concludersi?
"Tra le tante iniziative che hanno caratterizzato il nostro 2024 vogliamo sottolineare quella avvenuta domenica scorsa al Teatro Comunale ’Claudio Abbado’ di Ferrara in occasione del Concerto di beneficenza della Fanfara dell’Aeronautica Militare organizzata magnificamente dal Comando operazioni aerospaziali dell’aeronautica militare, patrocinata dal Comune di Ferrara con l’aiuto dell’Avis provinciale e di tutte le Aziende private che hanno supportato questo meraviglioso evento".
Ci sono ancora sogni nel cassetto da realizzare per l’associazione ’Il Nodo’?
"Tra le nostre maggiori ambizioni c’è anche l’etichettatura simbolica in tutte le scuole di ogni ordine e grado e i tutti i presidi sanitari ed ancor più e realizzare un’applicazione per telefono che traduce le parole con il sistema simbolico per facilitare la comunicazione a tutti coloro che presentano difficoltà espressive".