FEDERICO MALAVASI
Cronaca

‘Ndrangheta, maxi operazione. Estorsioni e racket degli alimenti. Venti arresti, blitz anche a Ferrara

La Dda ha sgominato la cosca dei Greco di Cariati, organizzazione attiva dalla Calabria alla Germania. Tra gli arrestati anche insospettabili professionisti. Nel mirino gli italiani trapiantati a Stoccarda.

La polizia tedesca durante l’operazione eseguita ieri mattina

La polizia tedesca durante l’operazione eseguita ieri mattina

Danneggiamenti, estorsioni anche ai danni di propri compaesani, pestaggi e il tentativo di imporre ad alcuni imprenditori l’acquisto dei propri prodotti alimentari. La ‘ndrina dei Greco di Cariati (Cosenza) aveva esportato in Germania le stesse attività e gli stessi business che esercitava in Calabria. È questo lo spaccato criminale delineato dall’operazione Boreas che ieri ha portato all’esecuzione di venti misure cautelari frutto di una investigazione che ha riunito le autorità giudiziarie inquirenti e le forze dell’ordine italiane e quelle tedesche.

L’inchiesta, a quanto si apprende, ha toccato anche Ferrara dove sono state svolte alcune attività nell’ambito delle misure cautelari. Il lavoro degli inquirenti ha svelato le dinamiche di un’organizzazione ‘ndranghetistica, quella operativa a Cariati, nella Sibaritide, e le sue proiezioni in Germania, in particolare nel distretto di Stoccarda, un gruppo organizzato collegato, su un piano di subordinazione, al ‘locale’ di Cirò, che in Germania è operativo da oltre 45 anni. La ‘ndrina di Cariati si caratterizzava per la sua capacità di muoversi con estrema rapidità tra la Calabria e l’estero, tanto è vero che uno degli arrestati nell’operazione è stato bloccato in Germania dopo essere stato seguito nel suo viaggio dalla Calabria.

In Germania, secondo gli inquirenti, la ‘ndrina riproduceva le stesse modalità criminali che attuava a Cariati, con estorsioni a tappeto, anche nei confronti dei cariatesi trapiantati in terra tedesca con le loro attività economiche. "Nemmeno questi compaesani – evidenzia il procuratore aggiunto della Dda Vincenzo Capomolla (nel tondo) – venivano risparmiati dalle vessazioni dei soldali della cosca", che imponeva la fornitura dei prodotti alimentari provenienti dalla Calabria. Non mancavano poi i danneggiamenti, le intimidazioni e i pestaggi, anche in Germania, con le vittime che, a parte qualche eccezione, si guardavano bene dal denunciare. In pratica la ‘ndrina di Cariati esercitava un controllo mafioso ‘classico’ del territorio di Stoccarda, avvalendosi poi di professionisti per le intestazioni fittizie di beni (tra i quali figura anche un lido sulla costa jonica, del quale il presunto capo della cosca ne risultava semplice dipendente pur essendone di fatto il proprietario) e il riciclaggio dei proventi delle attività illecite.

Dei venti indagati complessivi, tredici sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli altri sette di quella degli arresti domiciliari. L’operazione ha interessato diverse aree d’Italia: oltre a Ferrara blitz sono stati eseguiti in varie zone dello Stivale, da Cosenza a Parma.