FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Musumeci chiede più sobrietà. L’Anpi: "Mai fatte feste rock". Balboni: "Evitare gli eccessi"

La raccomandazione del ministro per la celebrazione di domani divide la politica ferrarese. Il senatore di Fd’I spiega: "Si riferiva ad esempio alle contestazioni contro la Brigata Ebraica".

La raccomandazione del ministro per la celebrazione di domani divide la politica ferrarese. Il senatore di Fd’I spiega: "Si riferiva ad esempio alle contestazioni contro la Brigata Ebraica".

La raccomandazione del ministro per la celebrazione di domani divide la politica ferrarese. Il senatore di Fd’I spiega: "Si riferiva ad esempio alle contestazioni contro la Brigata Ebraica".

Ricorrenza che arriva, polemica che sorge. In questo caso, l’ennesima attorno all’ottantesimo anniversario della Liberazione. A suscitare indignazione, questa volta, sono state le frasi del ministro Nello Musumeci. L’invito dell’esponente del governo suonava più o meno così: "Nessun ostacolo alle celebrazioni per la ricorrenza, ma un richiamo a sfilate rispettose". Il tutto va letto nel contesto dei cinque giorni di lutto nazionale a seguito della scomparsa del papa. Il cerimoniale di Palazzo Chigi, anche in ordine alle amministrazioni locali, è stato molto chiaro: bandiere a mezz’asta. Le frasi di Musumeci, però, non sono piaciute a molte associazioni e ai partiti di sinistra che hanno interpretato le sue parole come una sorta di freno alla possibilità di manifestare. Anche il presidente provinciale di Anpi, Roberto Cassoli, ha percepito la presa di posizione del governo come "un eccesso di zelo immotivato. Le nostre manifestazioni sono sempre molto rispettose e aderenti alle regole democratiche". "Le iniziative che vengono organizzate da Anpi – spiega Cassoli – hanno come obiettivo quello di fare memoria sulla tragedia della guerra. Non facciamo feste rock, facciamo un esercizio importante per tenere vivo il ricordo dell’immenso sacrificio dei Partigiani per la Liberazione di Ferrara e, più in generale, d’Italia. Certo, è anche un momento di gioia perché si celebra il passaggio dalla dittatura alla democrazia. Ma siamo sempre stati rispettosi delle regole". A sostenere invece la presa di posizione dell’esponente dell’Esecutivo è il senatore di Fratelli d’Italia, presidente della Commissioni Affari Costituzionali a palazzo Madama, Alberto Balboni. "Come spesso accade con le polemiche sterili innescate dalla sinistra – scandisce – ci troviamo di fronte a un’ennesima montatura che cerca di attribuire al governo intendimenti che non vuole nella maniera più assoluta perseguire. Il ministro Musumeci, infatti, si è giustamente limitato a richiamare alla necessità di manifestazioni entro le regole e senza gli eccessi che si sono registrati in alcune città gli anni scorsi". I riferimenti di Balboni sono circostanziati. "Forse chi oggi si indigna per le frasi del ministro – dice – non ricorda le manifestazioni dei contestatori che non volevano che sfilasse la bandiera della Brigata Ebraica ai cortei della Liberazione. Ma, tutto sommato, considerando da dove vengono le polemiche, mi sembra tutto abbastanza prevedibile". "La sinistra, che ha ereditato il testimone della cultura lininista – è la rasoiata del senatore – ha consolidato negli anni una tecnica ben precisa: screditare il governo di centrodestra, attribuendogli intenzioni surreali, celebrando un vero e proprio processo alle intenzioni". Questo, fra l’altro, non si verifica solo nel contesto delle celebrazioni della Liberazione il 25 aprile. "Sul premierato – argomenta – la sinistra ha attribuito al governo la volontà di instaurare una dittatura: ovviamente una follia. Sulla separazione delle carriere, l’opposizione argomenta la sua contrarietà alla riforma sostenendo che la volontà dell’esecutivo sia quella di sottomettere i pubblici ministeri alla volontà politica. Di tutto questo, chiaramente, non c’è traccia nel progetto di riforma. Sono leninisti, ma gli italiani hanno imparato a capire questi giochetti e non ci cascano più".