Inni a Mussolini e frasi razziste alla cena al ristorante, archiviata l’indagine ‘Bravi ragazzi’

Accolta la richiesta della Procura di Ferrara, il caso aveva coinvolto 26 giovani accusati di apologia al fascismo e istigazione all’odio razziale. Il decalogo per quella cena in un locale in pieno centro, di fronte a clienti indignati

Parte del materiale sequestrato dalla polizia durante le perquisizioni dopo la cena tra 'Bravi ragazzi'

Parte del materiale sequestrato dalla polizia durante le perquisizioni dopo la cena tra 'Bravi ragazzi'

Ferrara, 26 settembre 2024 – Il gip Alessandra Martinelli ha accolto la richiesta della Procura di Ferrara e ha archiviato l'indagine ‘Bravi ragazzi, avviata lo scorso febbraio nei confronti di 26 giovani ferraresi per reati quali apologia di fascismo, propaganda e istigazione all'odio razziale, vilipendio delle forze armate, minaccia aggravata e atti osceni in luogo in pubblico dopo serata in un locale del centro città, in via Carlo Mayr, poco distante dal ghetto ebraico.

Il 22 dicembre 2023 buona parte degli indagati, per lo più universitari e sportivi e già pentiti per l’accaduto, partecipò a una cena per festeggiare il compleanno di uno di loro, sopra le righe e tra fiumi d’alcol, di fronte a clienti indignati.

Per la serata era stato preparato un decalogo: tutti vestiti da carcerati (le donne da poliziotte), disturbare e importunare i presenti, cantare cori beceri, consentito il nudismo.

Niente foto o video, né ‘storie’ da pubblicare sui social.

Ci furono anche cori razzisti, altri che inneggiavano a Mussolini e a Hitler, sul massacro di Nassiriya e sulla morte dell'ispettore capo Filippo Raciti

Nella richiesta di archiviazione della Procura, si era parlato di una forma di "goliardia estremamente sgraziata e sgradevole", ma nessuna intenzione di fare propaganda fascista o inneggiare all’odio razziale. Il pm che ha coordinato le indagini, Ciro Alberto Savino, non aveva rilevato elementi di contestazione penale.