Non l’ha mandata giù. Il consigliere comunale del Pd, Davide Nanni, ha protocollato immediatamente un’interrogazione per fare luce sulla vicenda "Casa della Patria". Al centro della questione posta dal dem l’imminente apertura della sede di Forza Nuova, denominata dai promotori "Casa della Patria". Eppure, come hanno già spiegato i vertici di Assoarma, una ‘Casa della Patria’ esiste già ed è sede delle associazioni combattentistiche e ospiterà, alla fine del restauro, il museo del Risorgimento e della Resistenza. Verrebbe quasi da dire oltre al danno la beffa. Ma torniamo all’interrogazione. Nanni chiede al sindaco Alan Fabbri se "ha intenzione di tutelare il nome e la memoria storica di ’Casa della Patria Pico Cavalieri’, di proprietà comunale, dando mandato all’avvocatura comunale di agire nei confronti di Forza Nuova per evitare ogni uso improprio della denominazione "casa della patria" nella nostra città". Fra l’altro, fa presente il dem nell’interrogazione, "il compito di tutte le associazioni oggi presenti nella Casa della Patria Pico Cavalieri è ricordare quali tragedie possano essere scatenate dai conflitti cruenti tra le nazioni, perché ciò non accada mai più e non far dimenticare il sacrificio dei caduti al di là della retorica, mantenendo saldi i valori della pace, della libertà e dell’uguaglianza. Finalità e valori opposti a quelli propagandati da Forza Nuova". Il 20 e 21 ottobre 2021 Senato e Camera "hanno approvato delle mozioni, presentate da diversi gruppi parlamentari, sullo scioglimento di Forza Nuova, i cui leader sono stati arrestati e condannati a otto anni di reclusione per l’assalto alla sede nazionale della Cgil avvenuto il 9 ottobre dello stesso anno". I leader e fondatori del movimento Forza Nuova, "in passato, sono stati indagati e condannati dalla magistratura italiana – si legge ancora nel testo – per vicinanza al mondo dell’eversione nera, anche con accuse gravi come "banda armata e associazione sovversiva". Il nome "Casa della Patria", "caro a intere generazioni di ferraresi, non dovrebbe mai essere associato a personalità e forze politiche dichiaratamente neofasciste". Il coordinamento di Assoarma, con nota stampa pubblicata il 2 ottobre scorso, riporta sempre l’interrogazione di Nanni ha espresso "disappunto per tale sovrapposizione nominativa e ha auspicato una diversa intitolazione della sede politica di Forza Nuova, che non generi confusione e fraintendimenti rispetto alla storica "Casa della Patria" di corso Giovecca 165".
Insomma la questione è molto calda. E fra l’altro dal tavolo di associazioni e partiti che si è riunito nella sede della Cgil, è emersa la volontà di portare in Consiglio Comunale un documento sottoscritto e promosso da tutte le forze politiche – anche di centrodestra – per stigmatizzare l’apertura della sede di Forza Nuova in città. La vicenda è quanto mai aperta.