REDAZIONE FERRARA

"Museo che espone cimeli di Balbo, il Comune non dia il patrocinio"

"Invitiamo i volontari a vedere sotto il caschetto coloniale la persona che ha contribuito all’affermazione del regime".

"Museo che espone cimeli di Balbo, il Comune non dia il patrocinio"

L’associazione ‘La Zona Franca’ chiede al Comune di Copparo di non concedere il patrocinio agli Archeologi dell’Aria (Ada) per le celebrazioni del 25 Aprile al Museo ‘La Tratta’. La ragione è legata all’esposizione di alcuni cimeli appartenuti a Italo Balbo nell’ambito dell’iniziativa per il centenario dell’Aeronautica Militare italiana. "L’associazione AdA che da alcuni anni gestisce il Museo ‘La Tratta’ di Copparo – affermano da ‘La Zona Franca’ –, si definisce "emozionata" per via della possibilità, concessa da un conoscente della famiglia Balbo (foto), di esporre alcuni cimeli di Italo Balbo, tra cui un suo casco coloniale, in occasione del centenario dell’Aeronautica militare italiana. Vorremmo capire esattamente che tipo di emozione pervade l’animo dei componenti dell’associazione, al cospetto di tali feticci". Come per la sezione Anpi ‘C. Sartori’ di Copparo, anche per l’associazione ‘La Zona Franca’ non è possibile scindere il Balbo aviatore dal Balbo gerarca fascista: "Lo stesso Italo Balbo che, negli anni ’20 del 1900, proprio nelle nostre zone, inaugurava la stagione più feroce dello squadrismo fascista, assaltando leghe bracciantili, camere del lavoro, case del popolo, somministrando pene corporali a suon di manganellate a braccianti e a militanti socialisti e comunisti. Fino a commissionare l’omicidio di partigiani come Don Giovanni Minzoni e Natale Gaiba. Invitiamo caldamente i volontari dell’AdA a guardare quei cimeli e a provare ad immaginare, sotto il caschetto coloniale, la persona che, armata di manganello e olio di ricino, ha provocato dolore e morte, contribuendo in maniera decisiva all’affermazione del fascismo in Italia, attraverso soprusi e sopraffazioni e a non scinderla dalla persona che loro intendono celebrare. Perché non si può mai celebrare un gerarca fascista. E non lo si può fare in un museo che per anni sede della festa per il 25 Aprile".