MATTEO RADOGNA
Cronaca

Muore il giorno dopo l’incidente, madre perde la vita in ospedale. Arrestato l’altro conducente

La vittima è Marika Cucchiarini, 46 anni, che stava portando a casa il figlio e altri tre amici dopo una festa per la fine dell’anno scolastico

Marika Cucchiarini, la 46enne di Consandolo morta il giorno dopo l'incidente capitato mentre stava portando a casa il figlio e altri tre amici dopo una festa

Marika Cucchiarini, la 46enne di Consandolo morta il giorno dopo l'incidente capitato mentre stava portando a casa il figlio e altri tre amici dopo una festa

Ferrara, 8 giugno 2024 – Non ce l’ha fatta Marika Cucchiarini, la 46enne di Consandolo morta dopo un giorno all’ospedale Maggiore di Bologna a seguito della gravi ferite riportate nell’incidente causato da un 24enne, ubriaco e, per questo motivo, arrestato dai carabinieri.

Approfondisci:

Due mamme e un tragico destino: uccise da un ubriaco dopo una serata di festa

Due mamme e un tragico destino: uccise da un ubriaco dopo una serata di festa

I fatti risalgono a giovedì scorso: l’incidente in cui sono rimasti coinvolti una madre, la Cucchiarini, e quattro diciottenni si era verificato intorno alle due mattino. La macchina guidata dal 24enne aveva tamponato l’auto della donna lungo la Statale Adriatica, all’altezza di San Nicolò ad Argenta.

Approfondisci:

Pesaro, schianto mortale davanti alla Pica. Muore motociclista di 45 anni

Pesaro, schianto mortale davanti alla Pica. Muore motociclista di 45 anni

Il gruppo di amici, di ritorno da una festa per la fine dell’anno scolastico, viaggiava in direzione Portomaggiore sull’auto della Cucchiarini, madre di uno di loro. La donna era andata a prendere i ragazzi all’uscita del locale in cui avevano trascorso alcune ore per riaccompagnarli a casa. Intorno alle 2.30, all’altezza di un semaforo installato temporaneamente vicino a un cantiere, la macchina di mamma e ragazzi è stata urtata violentemente da una Renault Clio guidata da un 24enne.

La macchina della vittima dopo il tamponamento con la Renault guidata da un ragazzo di 24 anni
La macchina della vittima dopo il tamponamento con la Renault guidata da un ragazzo di 24 anni

Quest’ultimo, nonostante l’urto, ne è uscito praticamente illeso, salvo qualche graffio. Più complessa la situazione per i cinque sull’auto tamponata.

Approfondisci:

Rimini, morto Massimo Morri: ex giocatore di pallacanestro. Era un fotografo e videomaker

Rimini, morto Massimo Morri: ex giocatore di pallacanestro. Era un fotografo e videomaker

Tutti quanti sono infatti rimasti incastrati nell’abitacolo, al punto da rendere necessario l’intervento dei vigili del fuoco per liberarli dalle lamiere e affidarli al personale del 118. Sul posto, oltre a carabinieri e pompieri, sono arrivate quattro ambulanze e l’auto medica.

Ad aver riportato le ferite più gravi è stata la 46enne alla guida della vettura, che è morta ieri all’ospedale Maggiore di Bologna. Lesioni meno gravi per i quattro diciottenni, due maschi e due femmine, tutti portati all’ospedale di Cona.

I primi accertamenti hanno permesso ai carabinieri di appurare che il 24enne era positivo all’alcol test. Non solo. Subito dopo l’incidente stradale è stata aperta un’inchiesta – coordinata dal pubblico ministero Barbara Cavallo – per lesioni stradali gravissime plurime e per guida in stato di ebbrezza nei confronti del ragazzo di 24 anni che era alla guida dell’auto che ha urtato violentemente la vettura condotta dalla vittima.

Il giovane è stato arrestato e messo ai domiciliari. In mattinata si è tenuta l'udienza di convalida dell'arresto davanti alla giudice delle indagini preliminari Silvia Marini, la pm Barbara Cavallo gli ha contestato la nuova accusa, aggiungendo alle lesioni iniziali anche l'omicidio stradale.

Il giovane, assistito dagli avvocati Carmelo Marcello e Pasquale Longobucco, ha risposte alle domande del gip, dicendosi mortificato per quanto accaduto e spiegando di non aver visto nulla. 

“È una vicenda dolorosa che ha turbato tutti, anche noi difensori - ha detto dopo l'udienza l'avvocato Marcello - Adesso è il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia della vittima. La difesa tecnica è doverosa e ci sarà al momento opportuno".