
Movida, i residenti dall’avvocato "Il Comune deve pagare i danni"
di Mario Bovenzi
L’anno scorso, era marzo, presentarono al Comune un esposto per denunciare il grave stato di degrado legato alla movida. Urla, schiamazzi, ragazzi ubriachi sotto casa fino alle quattro del mattino. Venne firmato da 80 residenti della zona compresa tra piazza Verdi, Carlo Mayr, via Camaleonte, via Carri. E’ trascorso un anno. "Siamo tornati al punto di partenza", afferma il professor Stefano Zambon, residente in via Camaleonte, portavoce dei cittadini. Che annuncia il passo successivo, far ricorso alle vie legali.
"L’esposto verrà depositato in Procura, quindi avvieremo una causa civile contro il Comune per chiedere il risarcimento dei danni. Il valore degli immobili qui è crollato – precisa –. Sono stati lesi i nostri diritti fondamentali, il diritto al riposo, al sonno, alla salute, alla quiete, alla libera fruibilità degli spazi pubblici ma anche appunto danni patrimoniali come il deprezzamento del valore degli immobili, edifici storici". I residenti hanno incontrato diverse volte un avvocato che ha spiegato che si tratta di una strada percorribile, in pratica viene intrapresa una causa civile. Hanno fatto da apripista contro il far west legato alla movida Padova e Torino San Salvario dove il Comune è stato condannato a pagare un milione, che si tradusse in 40mila euro a testa. "Abbiamo i mezzi finanziari per intraprendere questo passo – sottolinea –, una delle prime fasi è quella di fare rilevazioni fonometriche nella zona, esami che devono essere eseguiti da un tecnico. Contiamo di rivolgerci ad un ingegnere. Non rappresentano certo un problema, come non è un problema affrontare i costi legati alla causa". Sabato sera in piazza Verdi e nelle zone vicine si sono assembrati oltre 300 giovani, dal 17 dicembre tra l’altro i bagni che erano stati collocati nell’ex teatro Verdi sono chiusi. I ragazzi che si riversano nella zona si servono di un bagno di fortuna, quello lasciato da un cantiere. Zambon apre uno spiraglio: "E’ trascorso un anno, ci sono state promesse, qualche segnale da parte del Comune. Ma ora siamo di nuovo alla casella di partenza e non riusciamo a capire per quale motivo. Noi siamo pronti a seguire le vie legali, a chiedere il risarcimento in tribunale. Il Comune deve spiegarci se è questo quello che vuole". Risarcimento che rischia di essere molto salato. La zona fa parte del patrimonio Unesco dell’umanità, si tratta di palazzi del Cinquecento. "Vogliamo essere ripagati per tutto quello che abbiamo subito in questi anni, alcuni di questi palazzi non sono stati danneggiati all’esterno solo grazie al nostro costante lavoro di sorveglianza, in pratica sono stati i cittadini a difendere questo patrimonio".
Per garantire la sicurezza sulle strade della movida proseguono i servizi disposti del questore Salvatore Calabrese. Il dispositivo prevede un servizio dedicato con pattuglie di polizia e carabinieri mercoledì e venerdì, le serate più delicate dal punto di vista dell’affollamento in centro e nelle zone dei locali. Queste pattuglie si aggiungono a quelle che svolgono il normale controllo del territorio. Sabato è prevista la presenza del poliziotto di quartiere che, a partire dalle 17, si ferma in piazza Trento Trieste per monitorare il cuore della città e l’area di galleria Matteotti.