FRANCO VANINI
Cronaca

Morti nel canale, l’idea di una veglia: “La preghiera per non dimenticare”

Portomaggiore, il referente della comunità pakistana vuole ricordare i due braccianti nel centro islamico. “I loro parenti si sono attivati per riportare le salme nel nostro Paese ma non sappiamo se ci sarà il tempo”

Il tragico incidente in cui hanno perso la vita due braccianti pachistani a Portoverrara

Il tragico incidente in cui hanno perso la vita due braccianti pachistani a Portoverrara

Portomaggiore, 21 giugno 2024 – Si dovrebbe tenere una veglia funebre nel Centro islamico di via Leonardo da Vinci per i due braccianti pakistani che hanno perso la vita nell’incidente di lunedì scorso a Portoverrara, nel tratto di via San Carlo che va dal centro abitato della frazione portuense al ristorante “Baruffino”. La morte di Ali Babar, 35 anni e del collega Muhammad Shaba, 39 anni, ha destato un’ondata di commozione a Portomaggiore, ma ancor di più nella comunità pakistana. “Stiamo aspettando il via libera dal magistrato – afferma Arshad Muhammad, referente della comunità pakistana portuense – I loro parenti si sono attivati per riportare le salme in Pakistan, vorremmo prima pregare per loro nel nostro Centro. Tutto dipende dai tempi della procedura. Ancora non è possibile, ma speriamo di farlo al più presto”. Nel frattempo sono stati dimessi tutti gli altri operai pakistani che erano stati ricoverati negli ospedali della Regione; stanno bene, hanno bisogno di riposo, cure e accertamenti. Tutti gli operai coinvolti erano stati assunti regolarmente all’interno dell’azienda Salvi Vivai; la loro era una vita dura, sveglia all’alba e poi un lungo viaggio dal Portuense a Lagosanto, nelle serre dell’azienda. Il loro turno di lavoro era come quello della fabbrica, dalle 6 alle 14; erano a pochi chilometri da casa finché Babar Alì, che era alla guida della Opel Zafira, ha perso il controllo della monovolume, finendo nel canale che costeggia la carreggiata. I cinque sopravvissuti erano sistemati sul sedile posteriore, mentre è stato fatale a Babar Alì e a Muhammad Shaba la posizione anteriore, perché il mezzo è entrato in acqua con il muso e poi si è ribaltato. Chi era collocato davanti è rimasto intrappolato nell’abitacolo e non ha avuto scampo. Sulla tragedia il capogruppo di Uniti per Portomaggiore, Roberto Badolato, non fa sconti: “Stiamo assistendo alla fiera dell’ipocrisia. Abbiamo segnalato numerose volte questi problemi che oggi vengono sbandierati da sindacati e sindaci, i quali rispondevano ai nostri allarmi accusandoci di volere strumentalizzare la situazione per meri interessi politici. Oggi tutti in prima fila a stracciarsi le vesti, appellandosi al rispetto delle della legge, denunciando case e garage stipati con materassi in ogni angolo, auto fatiscenti, sfruttamento sul lavoro. Tutte storture di cui ci si accorge solo ora?”.