REDAZIONE FERRARA

Monastero del Corpus Domini, ora la fase delicata del restauro

Cento, iniziato l’intervento alla copertura, dopo l’ingabbiamento del tetto. All’interno affreschi rinnovati

L’intervento di Archos al tetto del monastero del Corpus Domini di Cento

L’intervento di Archos al tetto del monastero del Corpus Domini di Cento

CENTO

I lavori di ripristino strutturale iniziati ad aprile di quest’anno al Monastero Corpus Domini di via Ugo Bassi sono in una fase cruciale interessando il tetto. Affidati all’azienda centese AhRcos per riportare in sicurezza questo immobile, culla di storia e orgoglio di tutta la comunità. Dopo l’analisi delle lesioni e il consolidamento dei solai, l’attenzione maggiore è stata rivolta al tetto per la sostituzione delle travi ammalorate, entrando nel vivo. "A dare un’idea della rilevanza dell’intervento è stata, da subito, la copertura del tetto – spiegano da AhRcos - una ’gabbia’ in acciaio inox è deputata a proteggere l’edificio mentre la struttura veniva scoperchiata, operazione che ha consentito di individuare e analizzare gran parte delle criticità strutturali attese e necessaria a intervenire sulle travi ammalorate per le quali si è resa necessaria la sostituzione". Parallelamente è stata portata avanti un’altra attività chiave per il recupero dell’edificio. "Si tratta dell’individuazione delle lesioni, danni fisici come fessure o crepe, che spesso interessano aree molto più estese di quelle che potremmo cogliere a colpo d’occhio. Si è dunque resa necessaria una fase di scoperta, che ha permesso di valutare la reale entità dei danni e individuare la migliore soluzione per il ripristino a partire dal ’cuci e scuci’: tecnica che consente di intervenire su elementi strutturali lesionati senza comprometterne la stabilità, rimpiazzando la parte danneggiata con una ricreata ad hoc per integrarsi con il resto della struttura. Richiede una profonda conoscenza dei materiali originali, per integrare in maniera ottimale la nuova parte a quella esistente". Accanto alle attività di ripristino, che hanno interessato anche i solai, per i quali si è dovuto intervenire con ulteriori operazioni di consolidamento. "Vi sono state anche operazioni di miglioramento – proseguono - che hanno permesso di rinnovare gli affreschi che caratterizzano le stanze riservate alla vita monastica, oltre ai numerosi dettagli di pregio che rendono unico il Monastero del Corpus Domini". Una delle sfide dell’intervento è l’organizzazione delle operazioni. "Si svolgono in concomitanza con l’attività monacale – sottolineano - e ciò rende necessari speciali accorgimenti in tema di operatività e sicurezza degli ambienti, oltre a un’attenta pianificazione dei momenti nei quali svolgere i lavori più invasivi, che rischiano di sovrapporsi ai momenti di preghiera”. Monastero del quale se ne sta prendendo cura AhRcos, eccellenza nazionale nel restauro, nel consolidamento strutturale.

Laura Guerra