REDAZIONE FERRARA

Miniatura, capolavori in mostra all’Ariostea

A Ferrara, nella sala Ariosto della biblioteca comunale Ariostea, sono esposti quattordici facsimili di opere antiche, realizzati con maestria artigianale e tecnologie moderne. La mostra offre un viaggio attraverso capolavori della miniatura, come il Vergilius Vaticanus e il Codex Purpureus Rossanensis, rendendo accessibili e preservando opere preziose. Visitabile fino al 31 agosto durante gli orari di apertura della biblioteca.

A Ferrara, nella sala Ariosto della biblioteca comunale Ariostea, sono esposti quattordici facsimili di opere antiche, realizzati con maestria artigianale e tecnologie moderne. La mostra offre un viaggio attraverso capolavori della miniatura, come il Vergilius Vaticanus e il Codex Purpureus Rossanensis, rendendo accessibili e preservando opere preziose. Visitabile fino al 31 agosto durante gli orari di apertura della biblioteca.

A Ferrara, nella sala Ariosto della biblioteca comunale Ariostea, sono esposti quattordici facsimili di opere antiche, realizzati con maestria artigianale e tecnologie moderne. La mostra offre un viaggio attraverso capolavori della miniatura, come il Vergilius Vaticanus e il Codex Purpureus Rossanensis, rendendo accessibili e preservando opere preziose. Visitabile fino al 31 agosto durante gli orari di apertura della biblioteca.

Dal manoscritto dell’Eneide all’erbario di Emily Dickinson, passando per la bibbia di Borso d’Este e l’edizione del Decamerone vergata e miniata alla corte estense. Sono quattordici i facsimili di grandi opere del passato in mostra fino al 31 agosto nella sala Ariosto della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara (via Scienze 17). I preziosi esemplari, appartenenti alle collezioni della stessa biblioteca, sono stati realizzati fra il 1980 e il 2021, da case editrici italiane e straniere dedite alla produzione di edizioni d’arte.

"Si tratta - spiegano i curatori della mostra - di autentici capolavori della miniatura, memorie e immagini dell’antichità, eccellenze del Medioevo, del Rinascimento e dei secoli successivi, fedelmente riprodotti conformemente all’originale. Le moderne tecnologie digitali e l’artigianalità di maestri librai, di legatori d’arte, si coniugano per raggiungere alti livelli di produzione. Pur non essendo gli originali in alcun modo sostituibili, attraverso i facsimili che li riproducono diventano fruibili e accessibili e il loro stato conservativo è fissato e preservato". L’esposizione è visitabile durante gli orari di apertura della biblioteca, dal lunedì al venerdì ore 9-19 e sabato 9-13. Inaugura l’esposizione, seguendo un percorso cronologico, il facsimile di uno dei più antichi manoscritti contenenti l’Eneide di Virgilio: il Vergilius Vaticanus. Scritto a Roma attorno al 400 d. C., accoglie altresì i frammenti delle Georgiche. Segue il Codex Purpureus Rossanensis, facsimile di un codice membranaceo realizzato tra il secolo V e il VI. È uno degli Evangeliari più antichi esistenti: raccoglie l’intero Vangelo di Matteo, buona parte del Vangelo di Marco e un frammento della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. Realizzato in uno dei centri di attività scrittoria di matrice bizantina, ritenuta essere dalla prevalenza degli studiosi ad Antiochia di Siria, da altri a Cesarea di Palestina. Il codice, in caratteri onciali d’argento, tranne i primi tre righi d’oro, scritto in lingua greca, su supporto scrittorio pergamenaceo tinto di colore purpureo, e disposto su due colonne, è costituito da 188 carte. Il percorso continua con il Tacuinum sanitatis in medicina, codice di produzione veneta, probabilmente commissionato alla fine del Trecento dalla famiglia Sperono Alvarotti di Padova, e tanti altri capolavori della miniatura.