Dopo il piano varato dal ministero dell’Interno sull’accoglienza migranti, il sindaco di Cento Edoardo Accorsi non nasconde i suoi timori per le ripercussioni sulle piccole città. Macano soprattutto alloggi per fare fronte al problema. Secondo il primo cittadino bisogna evitare che le amministrazioni restino sole: "Non posso che esprimere preoccupazione in merito all’accoglienza dei migranti – sottolinea Accorsi – che da mesi stanno sbarcando sulle nostre coste, che ovviamente si traduce nei territori. Sono sicuro di esprimere una preoccupazione di tanti colleghi della provincia, prima di tutto degli amministratori di centrosinistra. Il solo sforzo delle Prefetture e dei Comuni non può bastare, né per garantire un’accoglienza e un’integrazione dignitosa e all’altezza per chi ne ha diritto, né per gestirne l’impatto su piccole comunità".
Dopo una recente comunicazione contenente una richiesta di disponibilità di alloggi, inviata dal Prefetto Argentieri a tutti i sindaci della Provincia di Ferrara, Accorsi illustra la situazione: "Partiamo dal presupposto che come primi cittadini, in particolar modo del centrosinistra, siamo pronti e disponibili a fare la nostra parte per garantire un’accoglienza dignitosa a tutte le persone che ne hanno diritto. È una cosa che facciamo già: nel mio Comune attraverso i progetti Sistema Accoglienza Integrazione accogliamo diverse persone. Così come è importante ricordare come il Prefetto di Ferrara stia mettendo il massimo impegno nel gestire questa difficile situazione". Continua poi il primo cittadino: "Allo stesso tempo non posso che esprimere grande preoccupazione per i mesi a venire: si parla di un piano di accoglienza sul territorio nazionale che coinvolge 50.000 persone. Anche la nostra provincia dovrà fare la propria parte ed accogliere alcune centinaia di persone. In questo senso si chiede, come giustamente previsto dalla norma, una leale collaborazione tra i livelli di governo, quindi anche ai Comuni".
E ancora: "La richiesta è di reperire alloggi da mettere a disposizione del sistema di accoglienza – prosegue Accorsi –, per favorire un modello di accoglienza diffusa che funziona al contrario di un modello di accoglienza per centri collettivi, che ha già dimostrato poca efficacia e grandi lacune. Il problema però è che i Comuni non hanno disponibilità di alloggi pubblici e risulta estremamente difficile stimolare l’affitto da parte dei privati che hanno proprietà. Nel caso di Cento, che è simile a molti altri, la presenza di alloggi privati sul mercato è molto bassa. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, a quello destinati appunto, sono pieni e hanno liste di attesa lunghissime. Non abbiamo altri mezzi a disposizione".