REDAZIONE FERRARA

"Migliorare la gestione e stop allo sfruttamento"

Ruota intorno al miglioramento della gestione dei permessi di soggiorno e al contrasto all’illegalità e allo sfruttamento dei lavoratori stranieri...

Ruota intorno al miglioramento della gestione dei permessi di soggiorno e al contrasto all’illegalità e allo sfruttamento dei lavoratori stranieri...

Ruota intorno al miglioramento della gestione dei permessi di soggiorno e al contrasto all’illegalità e allo sfruttamento dei lavoratori stranieri...

Ruota intorno al miglioramento della gestione dei permessi di soggiorno e al contrasto all’illegalità e allo sfruttamento dei lavoratori stranieri la mozione proposta da Anna Zonari, capogruppo de La Comune in Consiglio comunale. Con il documento depositato nei giorni scorsi, l’ex candidata sindaco vuole impegnare la giunta su diversi aspetti riguardanti le politiche migratorie. Per prima cosa, si pone l’obiettivo di istituire "un monitoraggio specifico e periodico per rilevare i tempi di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno in questura, evidenziando eventuali criticità nei procedimenti e pubblicandone i risultati per garantire trasparenza e responsabilità". Propone poi di "coinvolgere il Consiglio territoriale per l’immigrazione, le associazioni e il terzo settore, affinando le analisi dei bisogni e progettando interventi adeguati" e di "sollecitare la prefettura e gli enti competenti per accelerare le pratiche burocratiche e garantire trasparenza ed equità nei procedimenti burocratici legati ai permessi di soggiorno, in particolare per i lavoratori già presenti in Italia con contratti regolari". L’ultimo aspetto su cui si concentra la consigliera è "istituire un tavolo permanente con le parti sociali, le associazioni datoriali, i sindacati e le associazioni per promuovere politiche di contrasto all’illegalità e allo sfruttamento lavorativo, rafforzando i protocolli e gli accordi già esistenti".

Il ragionamento di Zonari parte da alcune premesse. La legge 50/2023 (derivata dal cosiddetto ‘decreto Cutro’), spiega, "ha introdotto nuove disposizioni che limitano la possibilità di conversione del permesso di soggiorno per protezione speciale in permesso di lavoro, con pesanti ricadute per i lavoratori già presenti sul territorio. Questa normativa sta generando difficoltà per i lavoratori stranieri che, pur essendo formati e integrati nel tessuto socio-economico locale, rischiano di perdere il diritto di lavorare regolarmente". La mancanza di un permesso di soggiorno regolare, conclude, "priva i lavoratori dei diritti fondamentali e li espone al rischio di sfruttamento".