Faceva un caldo da morire. Era il 24 agosto. La temperatura che si era abbassata era solo quella della politica che, nel capoluogo, ha visto la poderosa riconferma del sindaco Alan Fabbri. Ma spostiamoci nelle sue terre. Più precisamente, a Scortichino. Il Partito Democratico cercava di dire la sua, scommettendo su un cavallo – metaforicamente – che si è dimostrato vincente. All’epoca era candidato governatore, al contempo sindaco di Ravenna: Michele de Pascale. Sul telefono di Fabbri compare un whatsapp. "Ciao, questa sera sono dalle tue parti alla festa de L’Unità". Risposta: "Alla festa non vengo, ma qualcosa assieme a te la bevo molto volentieri". È andata più o meno così la conversazione tra i due. De Pascale e Fabbri si conoscono da tempo e l’informalità della chiacchierata restituisce la consuetudine di chi, figlio della provincia e dal respiro fagocitante di Bologna, costruire le relazioni amministrando i territori. "Le sfide sono le stesse, le fortune e le sfortune anche. Tra amministratori, è come essere compagni di classe. Anche se la si pensa in maniera diversa". Il primo cittadino della città estense la racconta così. In queste poche parole è racchiuso esattamente il senso dell’essere amministratori. In tempi duri, durissimi. L’appuntamento è fissato per il tardo pomeriggio. De Pascale è in giro per centinaia di località. Le preferenze si conquistano palmo a palmo sul territorio. Sa che la sfida è alla portata. Ma il gusto di affrontare un comizio nella roccaforte leghista – l’ultima che porta ancora i colori della Padania, in una provincia in cui il verde lascia sempre più spazio ai tre colori degli eredi di Almirante – è totalizzante. De Pascale gioca in casa di Fabbri, che è stato sindaco a Bondeno qualche anno prima e che – esattamente dieci anni fa – ha tentato di sfidare, non riuscendoci, Stefano Bonaccini alla guida della Regione. Anche tra Bonaccini e Fabbri c’è un rapporto stretto. Sostanzialmente "di amicizia", come scrive il primo cittadino sui social. "Non voglio essere frainteso: ho votato a destra", si giustifica il sindaco con ironia sorniona. Torniamo a Scortichino. "Ho aspettato de Pascale al Mister – racconta – gli ho presentato il titolare e abbiamo bevuto assieme, con anche altri amici". E per Fabbri, portare qualcuno al Mister – il suo quartier generale della frazione bondenese – significa praticamente aprirgli la porta di casa. "Ferrara e Ravenna – riprende Fabbri – hanno tantissimi dossier comuni. I territori confinano e molte delle sfide devono necessariamente essere affrontate assieme. Appena ha vinto gli ho formulato i miei auguri, così come ho ringraziato Elena Ugolini per l’impegno profuso. Michele è un bravo amministratore e confido che, da parte sua, ci sarà attenzione al nostro territorio".
Dopo i drink al Mister, ognuno per la sua strada. Bondeno ancora leghista (è l’unico comune in cui il Carroccio è davanti a FdI) e de Pascale, dopo il comizio a Scortichino – e decine di altri – è il nuovo governatore. Inconsapevolmente, de Pascale ha reso – nel luglio dello scorso anno – il favore a Fabbri. Festa de L’unità di Filo d’Argenta. Dibattito con lui e l’assessore regionale Paolo Calvano. Sindaco Andrea Baldini che si aggira, assieme al predecessore Antonio Fiorentini. Il contesto, prima della serata, è informale e scherzoso. La premessa di de Pascale – tra l’ironico e il categorico – è presto detta: "Non si parla male del mio amico Fabbri. Abbiamo combattuto assieme per salvare le Camere di Commercio, pur senza riuscirci". Senza ideologia, con tanto pragmatismo. La strada degli amministratori, passa per Scortichino.