Caro Carlino,
una storia triste, resa ancora più triste dal contenuto surreale di regolamenti e tariffe. A seguito del decesso di mia madre, comunico la situazione a Clara, società che gestisce la raccolta dei rifiuti. La casa è vuota, il telefono è disdettato, le utenze ancora attive servono solo a evitare il blocco della caldaia nei mesi invernali. Di rifiuti non si produce nulla, tutto è solo polvere. Dopo un mese e mezzo di silenzio, viene emessa una nuova bolletta per il pagamento dei rifiuti, pure salata nell’importo. A una mia rimostranza scritta ricevo una telefonata dall’azienda che mi comunica che l’utenza di mia madre è stata chiusa per decesso e contemporaneamente ne è stata aperta un’altra a mio nome nella stessa casa di mia madre. Quindi io starei abitando in due case, producendo due volte rifiuti. A dimostrazione della mia ’produzione’ ci sarebbe il fatto di non aver chiuso tutte le utenze, però… se voglio sperare di non pagare più potrei ’accatastare i mobili’, e Clara potrebbe fare un controllo tramite sopralluogo. È da brividi l’idea che qualcuno possa entrare in una casa vuota per verificare che i mobili siano stati accatastati. Ma non fa rabbrividire le menti di Clara e neppure le menti di quei sindaci che hanno firmato con lei il contratto di servizio, definendo esenzioni e riduzioni. Speriamo nell’intelligenza artificiale.
Barbara Demaria