REDAZIONE FERRARA

Metalmeccanica in crisi: "Azioni forti e condivise. No alle divisioni politiche"

Documento dei gruppi di maggioranza e opposizione in consiglio comunale "Al fianco dei lavoratori che rischiano il posto, ora è tempo di restare uniti".

Metalmeccanica in crisi: "Azioni forti e condivise. No alle divisioni politiche"

Il presidio dei lavoratori della Tollok davanti alla Regione

La crisi del settore metalmeccanico, con i casi Berco e Tollok in testa, ha unito centrodestra e centrosinistra. Sia i gruppi consiliari di maggioranza che quelli di opposizione, alla vigilia dell’incontro a Roma sull’azienda copparese, hanno stilato un documento nel quale si fa appello ad azioni "forti e condivise". "La crisi del settore metalmeccanico a livello nazionale sta mettendo alla prova il territorio e rende evidente la necessità di fare squadra da parte di tutte le istituzioni e della politica in generale con una riflessione condivisa sulle azioni da mettere in campo per favorire al massimo la tenuta del comparto, nel nostro territorio, e tutelare i posti di lavoro oggi a rischio – si legge nella nota a firma dei gruppi Fratelli d’Italia, Civica Alan Fabbri Sindaco, Forza Italia e Lega –. Le situazioni alla Berco di Copparo e alla Rexnord di Masi Torello, in particolare, richiedono in questo momento una azione condivisa e forte: Regione e Governo già attive su questo versante hanno richiamato le aziende multinazionali che controllano gli stabilimenti di Copparo e Masi Torello alle loro responsabilità". Numerosi sforzi, proseguono le forze di maggioranza, "sono stati fatti per rendere più attrattiva Ferrara, anche in termini di investimento, nell’ultimo periodo e Regione e Governo hanno dimostrato di essere attenti e presenti a favore della nostra realtà, non solo occupandosi delle crisi già in essere, ma anche collaborando in prevenzione, come dimostra il protocollo per la valorizzazione del polo industriale e tecnologico di Ferrara, sottoscritto lo scorso 2 maggio". L’auspicio è che "a questi sforzi corrisponda una volontà condivisa da parte di tutte le forze in campo e di tutti i portatori di interesse, di riconoscere le capacità e le eccellenze del nostro territorio, valorizzarle e, in questo modo, tentare di rendere Ferrara più attrattiva e prevenire le delocalizzazioni per quanto possibile. Per fare questo – concludono – è necessario rimanere uniti e guardare al futuro e rinunciare agli scambi di accuse tra parti in campo che indeboliscono il tessuto imprenditoriale e fanno perdere tempo ed energie. L’obiettivo condiviso è resistere ai momenti di difficoltà. Per questo tutti i consiglieri si schierano a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici che in questo momento vedono messa a rischio la loro sicurezza".

Sulla stessa lunghezza d’onda il documento firmato dai gruppi consiliari di I gruppi consiliari di Pd, Lista Civica Anselmo, Movimento 5 stelle e La Comune di Ferrara "La crisi del settore metalmeccanico ferrarese sta mettendo a nudo le fragilità del territorio e impone alla politica, locale e nazionale, una riflessione condivisa sulle azioni da mettere in campo per tutelare i posti di lavoro oggi a rischio e creare nuova, buona occupazione per le future generazioni – così i gruppi di minoranza –. Mentre scriviamo, purtroppo, è ancora aperta la procedura di licenziamento che interessa 480 lavoratori e lavoratrici dello stabilimento Berco di Copparo. Altrettanto incerta risulta la situazione dei 77 addetti della Rexnord di Masi Torello, che la proprietà americana vorrebbe dismettere per delocalizzare altrove la produzione. Regione e Governo hanno subito condiviso la preoccupazione dei lavoratori e delle loro famiglie, dei sindacati e delle istituzioni locali, richiamando le aziende multinazionali che controllano gli stabilimenti di Copparo e Masi Torello alle loro responsabilità". In vista dell’incontro di oggi, le forze di centrosinistra auspicano che "Thyssenkrupp ritiri le procedure di licenziamento annunciate e apra un confronto serio, franco e sereno sul futuro dello stabilimento copparese. Le ricadute sociali di un mancato accordo sarebbero gravissime e colpirebbero l’intero indotto manifatturiero locale, già in forte sofferenza. Le crisi di aziende storiche come Berco a Copparo, Vm a Cento, Fox Bompani a Ostellato, l’annunciata chiusura entro fine anno della Feroli di San Carlo, i timori per la chiusura degli impianti cracking che riforniscono il Petrolchimico e la dolorosa vicenda della Rexnord a Masi Torello sono segnali preoccupanti di uno scenario economico che solo la buona politica può cambiare. Anche mettendo da parte, una volta tanto, divisioni spesso incomprensibili agli occhi di chi rischia di perdere tutto".