"La cosa più interessante è cercare di far cinema più che farlo" lo afferma il codigorese regista Cesare Bornazzini ricordando prima di tutto l’amico Paolo Micallizzi, "che amava il cinema forse più di me" presentando il suo primo romanzo dal titolo "Per fare Gauguin - memorie di un cinematografaro". Un libro scritto con quell’ironia di chi sa narrare la propria vita, senza troppa presunzione e cercando di scavare nella memoria con la massima fedeltà possibile. "Un titolo un po’ ermetico forse dal sapore dispregiativo, ma al contrario credo esprima il sapore di quanto sia bello fare cinema e sopratutto amarlo". Una passione che nasce all’età di 13 anni, oggi ne ha 79, quando a Codigoro si giro un film "Un ettaro di cielo" che non ebbe tanta fortuna al botteghino "ma per chi capisce un po di cinema è un gioiellino". Protagonisti Marcello Mastroianni e Rossana Schiaffino e grandi nomi per la sceneggiata da Tonino Guerra ad Ennio Flaiano, Elio Petri e le musiche di Nino Rota. Messo in collegio dal babbo farmacista si gustò tutti i film dell’Est ("Bellissimi, cos’era nazismo e fascismo l’ho imparato guardandoli"). Poi un compagno del collegio scrisse la sceneggiatura di "Malizia" con la conturbante Laura Antonelli. Il viaggio a Roma, l’amicizia da oltre mezzo secolo con Pupi Avati, le prime sceneggiature, fra queste anche quella di film per l’America intitolato "Un Amore americano" con Carlo Delle Piane e Brooke Shields. "Ero soggettista e sceneggiatore – ricorda Bornazzini – quasi un architetto della casa nel senso della costruzione del film". I tanti documentari sulla storia e la cultura del territorio, la creazione di una casa di produzione "Far Film" dove cercò di realizzare uno e produrlo con interpreti Franco Nero e la moglie Vanessa Redgrave. Nel libro ci sono diverse sceneggiature e come la si costruisce. "Un modo per ricordare ciò che il tempo potrebbe farmi dimenticare – conclude Cesare Bornazzini – per una passione che porterò per sempre come parte pregnante della mia vita".
Claudio Castagnoli