REDAZIONE FERRARA

Mazzette e revisioni ’fantasma’ . Scattano diciannove condanne: "Tangenti fino a 250 euro"

Per sedici persone che avevano chiesto il rito abbreviato le pene vanno da uno a tre anni. Sei anni a Franchi, dipendente della motorizzazione. L’indagine è stata condotta dalla Polstrada.

Per sedici persone che avevano chiesto il rito abbreviato le pene vanno da uno a tre anni. Sei anni a Franchi, dipendente della motorizzazione. L’indagine è stata condotta dalla Polstrada.

Per sedici persone che avevano chiesto il rito abbreviato le pene vanno da uno a tre anni. Sei anni a Franchi, dipendente della motorizzazione. L’indagine è stata condotta dalla Polstrada.

Si è concluso il processo scaturito dall’operazione della Polstrada ’Chos Inspections’ con le condanne per Cesare Franchi, Edoardo Caselli (entrambi ingegneri ed ex dipendenti delle motorizzazione) e per Alessandro Barca, titolare di un’agenzia di pratiche auto. I tre erano ritenuti le figure principali del sistema fraudolento nell’esecuzione delle revisioni di centinaia di autocarri. Dietro il pagamento di mazzette da 50 ai 250 euro erano, per così dire, meno esigenti – secondo le accuse – nel dare il via libera a mezzi che, altrimenti, non avrebbero mai superato la revisione. Franchi, l’unico ad aver reso confessioni, è stato condannato a sei anni di reclusione. Il collega Caselli, che ha sempre respinto tutti gli addebiti, è stato condannato a 4 anni e un mese. Barca, invece, è stato condannato a quattro anni. Per quanto riguarda gli altri imputati che avevano chiesto il rito abbreviato (38), sono arrivate 16 condanne - con pene che vanno da un anno a tre anni e quattro mesi – e 17 assoluzioni. Un imputato è deceduto nel frattempo e dunque è stata dichiarata l’estinzione del reato. Diciassette anche i patteggiamenti, con pene comprese tra un anno e tre anni e mezzo. Altri quindici imputati sono stati rinviati a giudizio mentre per altri sei è stato dichiarato il non luogo a procedere. A scoprire il sistema fraudolento era stato il controllo di un mezzo coinvolto in un incidente e che, pur avendo passato la revisione, era in pessime condizioni. Al culmine dell’operazione ‘Ghost inspections’, condotta dalla polizia stradale, il pubblico ministero Andrea Maggioni aveva iscritto nel registro degli indagati più di 230 persone, accusate a vario titolo di corruzione e falso nell’esecuzione delle revisioni di centinaia di autocarri. Davanti al gup, poi, erano rimasti 72 gli imputati, diciassette dei quali hanno scelto di patteggiare. Maggioni aveva chiesto pene più severe per le tre figure principali del sistema fraudolento: otto e cinque anni di reclusione per i dipendenti della motorizzazione al centro del giro di mazzette e quattro anni e mezzo per il titolare dell’agenzia di pratiche auto che avrebbe fatto da intermediario con i clienti. Gli autocarri pare arrivassero anche da Napoli e da altre regioni. L’avvocato Ciriaco Minichiello, difensore dell’altro dipendente dell’ente di via della Canapa, Edoardo Caselli, fa il punto: "Avevo diversi assistiti. Ho ottenuto tre assoluzioni. Ma anche una condanna di un anno, una di un anno e undici mesi e una due anni e due mesi. Per quanto riguarda Caselli, erano stati chiesti 5 anni e mezzo, mentre il giudice lo ha condannato a 4 anni e un mese. Faremo sicuramente appello".

Matteo Radogna