Ha aperto ufficialmente al pubblico la mostra itinerante ‘Giacomo Matteotti e la libertà liberatrice’, allestita alla biblioteca comunale Ariostea fino al 30 ottobre in occasione del centenario dall’omicidio del deputato polesano. La documentazione esposta è messa a disposizione dalla Fondazione Studi Storici ‘Filippo Turati’ di Firenze, responsabile della direzione scientifica della mostra, con il contributo della biblioteca comunale Ariostea.
L’esposizione si avvale del contributo della Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della presidenza del Consiglio dei ministri e del patrocinio della Regione. L’obiettivo di queste celebrazioni, fortemente sostenute dalla senatrice Liliana Segre e approvate dal parlamento con una legge dedicata, secondo Paolo Calvano, assessore regionale a Bilancio, è quello di "conservare la memoria, perché ci deve guidare e aiutare a evitare quelle cose nefaste che sono successe, e il fascismo è la peggiore che ha toccato l’Europa. L’uccisione di Matteotti è una prova della violenza del fascismo nel Paese e nella sua storia risalta il suo coraggio: fece un discorso sapendo che poteva morire, mi chiedo cosa avrei fatto al suo posto, e questo deve darci il coraggio anche di dissentire, di dire la nostra. Matteotti è stato esempio di questo con la sua vita, perché quel discorso e quella morte ci hanno consentito di avere la libertà".
"Un uomo il cui coraggio e dedizione alla giustizia hanno lasciato un segno indelebile nella storia – ha affermato Marco Gulinelli, assessore alla cultura –, un eroe della libera Italia. Che una legge ne ricordi l’assassinio è un evento importante e l’idea è di unire alla celebrazione l’approfondimento e la riflessione. Il progetto deve incontrare la città, presenza molto rilevante nella vita di Matteotti". L’esposizione che conta più di trecento immagini e una postazione video, propone un percorso che attraversa gli affetti familiari con un carteggio con la moglie Velia Titta, gli studi, la sua passione per arte, cultura e teatro, la lotta contro il fascismo e il delitto. La mostra affronta anche il modo in cui lo hanno raccontato intellettuali e disegnatori satirici. Ampio spazio al tema della memoria, anche nell’ambito delle celebrazioni in corso.
Dalla biblioteca Ariostea sono stati selezionati diversi materiali, in piccola parte esposti nelle vetrine della mostra. Il rimanente è a disposizione per il prestito. In consultazione nella sezione manoscritti e rari in sala Riminaldi è invece disponibile il materiale coevo a Matteotti, come la stampa periodica. "La figura di Matteotti ha molte sfaccettature – ha dichiarato Veronica Tagliati, segretaria provinciale della Cgil –. Servirebbe una mostra specifica per ogni aspetto della vita. Questa rassegna permetterà di scoprirne l’infaticabile impegno politico. Ricordare Matteotti non è infatti solo una necessità storica: ha ricoperto moltissimi ruoli nei suoi 39 anni di vita, è stato un politico impegnato, un leader socialista, un sindacalista, un amministratore locale, un sostenitore delle cooperative, un deputato, un appassionato studioso di diritto ed economia. È questa la ricchezza che la mostra ripropone al pubblico".
Presenti all’inaugurazione oltre agli assessori Gulinelli e Calvano, anche il prefetto Massimo Marchesiello, il presidente del Comitato nazionale Maurizio Degl’Innocenti, la direttrice della biblioteca Ariostea Grazia Maria De Rubeis e Stefano Caretti, vicepresidente della Fondazione di studi storici Filippo Turati. Presente anche Gloria Vancini, figlia del regista Florestano Vancini, che ha ricordato la figura del padre, "l’unico regista in Italia che ha realizzato un film sul delitto Matteotti".