FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Sergio Mattarella oggi a Ferrara: “Il mondo è una comunità unica e interconnessa”. Foto e video

Il presidente della Repubblica in città per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’UniFe: “Le guerre sono fuori dal tempo”. All’uscita l’incontro con i goliardi

Ferrara, 4 aprile 2023 – Un’ovazione di affetto (video) ha accolto, alle 11, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto) nel suo intervento nel teatro Abbado dove ha partecipato all’inaugurazione del 632esimo anno accademico di UniFe. E, salutato dalle grida dei goliardi (“vita, vita, vita”) ha lasciato Ferrara poco dopo le 13 (video).

La visita del presidente della Repubblica davanti al teatro comunale di Ferrara per l’inaugurazione del 632esimo anno accademico dell’UniFe

Mattarella: le guerre sono fuori dal tempo

Mattarella ha sottolineato “l’importanza di un erasmus interno ossia la necessità di circolarità per gli studenti di scambi tra i nostri atenei come avviene già per i docenti, ed è sempre occasione di crescita. Il mondo – ha poi spiegato il presidente Mattarella – è molto cambiato in una cinquantina d’anni. Vi sono elementi di profonda diversità tra le varie zone del mondo, una volta queste differenze venivano assorbite all’interno dell’ambito locale, in ciascun continente, ma ora non è più così perché il mondo è divenuto un’unica comunità sempre più interconnesso al proprio interno e di questo va preso atto. Perché – ha proseguito il Capo dello Stato – allora quelle differenze di tendenze demografiche, di distribuzione di benessere e di ricchezza non si esauriscono assorbendosi dento l'ambito locale, hanno contraccolpi inevitabili in ogni parte del mondo. E lo registriamo ogni giorno”.

Mattarella si è poi soffermato sul ruolo delle università come luoghi di studio e riflessione “adeguati ai nuovi scenari. Scenari che fanno comprendere come siano fuori dal tempo e dalla storia comportamenti da potenza dei secoli scorsi che conducono a guerre di aggressione per annettere territori”. “Gli atenei hanno questa vocazione, questo ruolo: riflettere per approfondire scenari e indicare percorsi con cui affrontarli. Questo è il mondo che hanno i giovani di fronte, questo è il mondo che le università devono aiutarli a interpretare e governare. Questo è il mondo che hanno i giovani davanti - ha concluso Mattarella - e le università devono aiutarli a interpretare e governare”.

Bernini: il merito non spaventi

Il ministro dell’università Anna Maria Bernini si è rivolta direttamente ai tanti studenti in sala: “Il ministero sarà sempre dalla vostra parte. Il percorso universitario deve essere prima di tutto un momento di crescita. Il merito non deve spaventare, ma va visto come stimolo positivo. L’Ateneo è fabbrica di futuro: non solo luogo di formazione aperto e dinamico, ma comunità che favorisce la crescita della persona insieme alle sue competenze”. Ha declinato poi gli impegni ministeriali sul versante delle borse di studio (500 milioni di investimenti) e a sostengo della realizzazione di studentati.

Nel nome di Copernico, si alternano sul palco la rettrice di Unife Laura Ramaciotti (“Il presidente Mattarella rappresenta un punto di riferimento per la nazione e in particolare per i giovani, su cui questa cerimonia vuole quest’anno concentrarsi”, aveva detto) e il professore emerito Patrizio Bianchi che punge sul tema migranti: “Ci sono dati demografici inquietanti, nel nostro Paese l'età media è 48 anni, viviamo molto di più, ma non abbiamo bambini. Dall'altra parte del Mediterraneo la Nigeria ha un'età media di 18 anni, stanno crescendo. È talmente grande la sproporzione che pensare di fermare la storia con un decreto o sulle spiagge di Lampedusa è contro ogni sensatezza. Dobbiamo avere uno sguardo lungo”.

La studentessa: le borse di studio sono ricatto

"Ho detto: ‘Sono un fallimento non merito di vivere’. Queste parole le ha dovute sentire e subire mia madre quando dopo, il test di medicina, ho percepito di non avercela fatta, per la seconda volta – scandisce Alessandra De Fazio, presidente del consiglio degli studenti di Unife che interviene dopo l’esecuzione del Gaudeamus igitur, inno della goliardia e degli studenti -. Che esagerazione per un test che si può riprovare l'anno successivo... Ma come possiamo pensare che un percorso universitario debba essere dettato dai nostri tempi, sia di nostra proprietà, mentre siamo bombardati continuamente dal mito della performatività e da una competizione illogica che ci sbatte in faccia i successi degli altri e ci fa tirare un sospiro di sollievo quando qualcuno fallisce al posto nostro?”. E ancora: “Le borse di studio sono un ricatto, se tutti abbiamo lo stesso diritto perché qualcuna dovrebbe essere costretta a tenere tempi più serrati solo perché più povera?”.

I vip in sala

In prima fila erano seduti l’ex premier Romano Prodi, l'ex ministro Dario Franceschini, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che è anche presidente della Fondazione Ferrara Arte. In platea anche il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco Alan Fabbri, il vescovo e presidente della Fondazione Migrantes, Giancarlo Perego, e il direttore del Comunale, Moni Ovadia.

Dopo l’esecuzione dell’inno europeo e dell’inno nazionale a cura del Coro di Ateneo e del Conservatorio ‘Girolamo Frescobaldi’ di Ferrara, la magnifica rettrice Laura Ramaciotti ha tenuto la tradizionale relazione sull’Ateneo. La prolusione è stata affidata a Patrizio Bianchi, ex ministro, già rettore e professore emerito di Unife: ha preso le mosse dalla figura di Nicolò Copernico, che nel 1503 si laureò in Diritto Canonico nella nostra università, per riflettere sul ruolo cui oggi sono chiamate le università e le studentesse e gli studenti, il cui orizzonte è sempre più quello internazionale, come lo fu quello dello scienziato polacco.

Mattarella goliarda honoris causa

Al termine della cerimonia, il presidente ha avuto una nomina imprevista, a "gran cordone” da parte di un gruppo di goliardi. Il Capo dello Stato si è prestato alla 'investitura' e alla fine è stato ringraziato dai giovani. “Se ha cinque minuti vorremmo procedere”, gli ha chiesto un ragazzo all'uscita della platea del teatro. Un manto è stato steso a terra, il presidente ci è salito sopra e ha ricevuto fascia e una targa con un diploma dai goliardi. “Grazie per l'onore”, hanno detto i goliardi. “Grazie a voi”, ha risposto Mattarella.

L’uscita tra la folla

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Poco dopo le 13 il Presidente ha lasciato il teatro Abbado e Ferrara, applaudito dai tanti ferraresi che lo attendevano all’uscita e salutato dall’eterno augurio dei goliardi: “Per il Presidente: vita, vita, vita!”. Tra la folla anche un uomo che ha chiesto a gran voce: “Presidente, fermi il payback dei dispositivi medici”, riferendosi allo strumento di controllo della spesa pubblica nell’ambito dei dispositivi medici che prevede un contributo economico da parte delle imprese produttrici per ripianare gli sforamenti ai limiti di spesa delle Regioni.

Il precedente del 2017

Non è la prima volta che Mattarella viene in visita alla nostra città. Il 13 dicembre 2017 il presidente della Repubblica inaugurò il Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah in via Piangipane e visitò la mostra ‘Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni’.