FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Mario Rocco Santoro morto nell'incidente a 32 anni. "Eri un angelo con la divisa"

L'agente coinvolto nello schianto sulla sua moto a Montalbano. Il suo cuore ha cessato di battere dopo alcune ore. Il dolore di amici e colleghi

Mario Rocco Santoro, 32 anni

Mario Rocco Santoro, 32 anni

Ferrara, 5 ottobre 2020 - Davanti a sé aveva una mattinata di sole e qualche ora libera dal servizio. Per un appassionato di moto come lui c’era una sola cosa da fare: salire in sella alla sua Kawasaki Ninja e farsi un giro fuori città. Ma il destino aveva in serbo un piano ben diverso. Mario Rocco Santoro, agente di polizia penitenziaria, ha perso la vita a 32 anni a seguito di un incidente avvenuto ieri mattina a Montalbano. L’uomo, originario di Potenza e da tre anni in servizio all’Arginone, è morto dopo alcune ore di lotta all’ospedale di Cona.

Le sue condizioni erano sin da subito apparse gravi e la speranza era appesa a un filo. Un filo che si è spezzato nel pomeriggio di ieri, quando il cuore del centauro ha cessato di battere. L’incidente si è verificato alle 11.40 in via Bologna, all’angolo con via Fruttidoro. Il 32enne viaggiava in sella alla sua Kawasaki Ninja verde. In quegli stessi istanti, all’angolo tra le due strade alle porte della frazione arrivava anche una Toyota Hybrid. Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia municipale, i due veicoli si sono scontrati. Ad avere la peggio è stato il motociclista. L’impatto con la parte anteriore destra della vettura è stato molto violento. Al punto da sbalzare la Kawasaki fuori strada. All’arrivo dei soccorritori, la moto si trovava in un campo agricolo che costeggia la strada.

Quando i sanitari del 118 e gli agenti della polizia municipale sono arrivati sul posto, il 32enne respirava ancora. Dopo le prime cure sul posto è stato trasportato all’ospedale di Cona, dove ha perso la sua battaglia per la vita. Alla polizia locale è rimasto il compito di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e valutare la posizione dell’automobilista, alla luce del tragico sviluppo.

La notizia della morte di Santoro si è diffusa rapidamente all’Arginone. Un fulmine a ciel sereno per i colleghi con i quali da ormai tre anni condivideva il lavoro tra le mura della casa circondariale. Mario Rocco Santoro era in forza al Nucleo traduzioni locale. All’Arginone lo ricordano come "un vero soldato, sempre disponibile e pronto a fare il suo dovere. Un ragazzo gentile, serio e amabile. Un angelo con la divisa". Tra le sue passioni c’era proprio la moto. Chi lo conosce lo descrive come "un centauro doc, molto prudente e attento quando saliva in sella". Tra i sogni del 32enne c’era anche quello di costruire una famiglia insieme alla fidanzata, con la quale aveva in animo di sposarsi. Un progetto di vita spezzato tragicamente sull’asfalto in una domenica di sole.