E’ di Renazzo la campionessa del mondo a squadre della fossa olimpica nella categoria junior del tiro a volo. La 21enne Marika Patera ha portato nel centese la medaglia iridata ottenuta a Lima, in Perù, con il punteggio complessivo di 341/375 davanti alla avversarie di Gran Bretagna e Spagna, seguendo le orme di Jessica Rossi, anch’essa nativa renazzese, e allenata dal padre della campionessa. Nell’individuale 6° tradita dall’emozione e da un solo piattello mancante.
Cos’è per lei questo oro mondiale di squadra?
"Una bella emozione. Lavori tutto un anno per sentire quell’enorme soddisfazione in quei pochi secondi indossando la medaglia, premio per i tanti sforzi fatti e incoronazione della stagione. Non è solo bravura atletica ma dietro c’è anche tanto lavoro mentale. Questa medaglia per me non è un traguardo ma anzi, non vedo l’ora l’anno prossimo di passare alla categoria superiore lady affacciandomi al mondo vero del tiro al volo dove mi potrò confrontare con avversari a livello olimpico"
Come si sente ad essere lei a tenere alto il nome di Renazzo, cittadina natale della campionessa olimpica Jessica Rossi?
"Lei rimarrà sempre il mio mito, io sono orgogliosa di dire che siamo nello stesso paese e di avere il padre come allenatore ed esempio di passione per questo sport"
Che emozione è sapere che tramite lei, si porta nel mondo anche il nome di Renazzo?
"Sono orgogliosa del mio paese e che a Renazzo ci siano diversi campioni. Dev’essere un insegnamento per tutti i ragazzi dei piccoli luoghi perché è da lì che tante volte sono usciti i talenti. E non dimentichiamo che a Cento c’è anche il campione Daniele Resca, l’altro mio idolo da guardare"
Qual è stato il percorso per arrivare a questo risultato?
"E’ stato molto lungo. Ho iniziato tardi, verso i 16 anni, affascinata in casa dal mondo della caccia e dei fucili. Così ho iniziato a Crevalcore che è il mio campo base. Ora mi allena Ivan Rossi, il padre di Jessica. Due anni fa ho vinto l’italiano e l’anno scorso sono arrivata 2ª, ho fatto coppe del mondo, europei e mondiali. Ho quasi sempre portato a casa medaglie"
E quel piattello mancante nell’individuale mondiale?
"Un intervento del giudice mi ha fatto rendere conto di essere al mondiale, mi ha giocato l’emozione. Un inconveniente che ora farà parte del bagaglio d’esperienza. Sono però contenta di tutto quello che ho fatto, di tanti sacrifici. Sono sempre appoggiata dalla mia famiglia".
Laura Guerra