Maltempo, azzerati 353mila euro di contributi

Bondeno, le domande di risarcimento dei cittadini sono arrivate fuori tempo massimo e il Comune deve restituire i soldi alla Regione

Maltempo, azzerati 353mila euro di contributi

Maltempo, azzerati 353mila euro di contributi

Quella tempesta di pioggia e vento dell’agosto di due anni fa che continua ad incidere sul territorio. Atti e burocrazia. E’ di questi giorni la comunicazione che il Comune di Bondeno deve restituire alla Regione Emilia Romagna 353 mila euro dei contributi che aveva richiesto per risarcire ai privati i danni del 22 agosto 2022. Nello specifico "in riferimento al risarcimento danni a privati – si legge negli atti – erano stati quantificati dall’ufficio tecnico 80.000 euro". Mentre "in riferimento ai contributi a privati cittadini che non hanno presentato domanda di contributo nei termini quantificati dall’ufficio tecnico – si legge sempre nei documenti – i danni erano stati quantificati in 213.714 euro". Ebbene, la Regione Emilia Romagna ha respinto la richiesta per 350 mila euro con la motivazione che "non poteva essere accolta in quanto – si legge – le tre diverse tipologie esulano dalla finalità della citata deliberazione di favorire interventi di assistenza e sostegno al tessuto economico e sociale". E’ un tuono. L’amministrazione comunale non può che prenderne atto. Ha restituito, sul conto corrente dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, 293.714 euro, ma con una delibera di giunta ha deciso invece di prendere tempo e trattenere 60 mila euro, in attesa della risposta della Regione, per i danni alle tombe travolte dalla caduta del muretto di cinta del cimitero di Settepolesini. I motivi indicati sono ‘igienico sanitari’. "Terminata l’assegnazione di tutti i contributi richiesti nel bando della Camera di Commercio erano rimasti circa 360 mila euro – conferma il sindaco Simone Saletti - che avevamo chiesto di utilizzare per quelle azioni che non erano riconducibili alla contribuzione ordinaria concessa dallo stato di calamità. Avevamo richiesto di investire 60 mila euro per la ricostruzione delle tombe divelte dal crollo dei muri di cinta del cimitero di Settepolesini - spiega - circa 80 mila euro per risarcire i danni a fabbricati e automobili non riconosciuti dalle assicurazioni, e circa 200 mila euro per andare incontro a quei nuclei famigliari che non erano riusciti a presentare le domande nei tempi ordinati della Protezione civile che erano a a ridosso del periodo natalizio". Una finestra di tempo, a dicembre, che scadeva l’antivigilia di Natale.. "Nonostante avessimo richiesto una riapertura di almeno un mese, per dare risposta concreta a chi non era risuscito a presentare domande in tempo, non abbiamo trovato risposte – aggiunge il sindaco -. Contavamo sul buon senso e sul fatto che avevamo gestito tutto in forma oculata. Ma non ci è stata data la possibilità. Dal nostro punto di vista era fondamentale sostenere chi non aveva presentato in tempo la domanda". Le segnalazioni arrivate inizialmente come ricognizione dei danni, non sono state infatti ritenute valide dalla Regione.

Claudia Fortini