MAURO MALAGUTI *
Cronaca

Malaguti: "Rischi in agricoltura, un po’ di chiarezza"

di Mauro Malaguti * Nel merito dell’intervento di Giorgio Scalabrino Sasso, referente PD p...

Malaguti: "Rischi in agricoltura, un po’ di chiarezza"

Nel merito dell’intervento di Giorgio Scalabrino Sasso, referente PD per le politiche agricole, su cui è stato protocollato anche un ordine del giorno in Consiglio comunale, vorrei esprimere alcune considerazioni. Come riportato, il Piano di gestione dei Rischi in Agricoltura (Pgra) prevede ogni anno l’erogazione di un contributo per la sottoscrizione di polizze assicurative a copertura dei rischi singoli o multipli derivanti da calamità naturali che possono compromettere i raccolti. Per effetto dell’applicazione del decreto del Masaf la copertura è stata fissata al 40%. Il massimale previsto di copertura può arrivare sino al 70%, e in effetti in passato è stato interamente impiegato. Corretto quindi quanto riportato dall’esponente della sinistra che va però, per completezza, contestualizzato con i cambiamenti avvenuti ultimamente. In questi anni il comparto agricolo è stato vittima di quella che qualcuno ha definito la ‘tempesta perfetta’ con un susseguirsi di calamità che vanno dalla cimice asiatica ai funghi delle pere, dalle alluvioni in alcune zone alle gelate precoci in altre, sino ai fortunali con grandinate dai chicchi delle dimensioni di palle da tennis. Si potrebbe dire che se in tempi di ‘vacche grasse’ si è raggiunta anche la copertura del massimale al 70% ora, con le risorse a disposizione e i doverosi risarcimenti a chi ne ha diritto diventa molto difficile. Detto ciò, il Masaf con legge di bilancio 2023 ha garantito lo stanziamento di 80 milioni di euro per le Garanzie Ismea e 20 milioni per finanziare lo strumento ‘Più impresa Ismea, finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese giovanili e femminili. Oltre a diversi altri stanziamenti specifici è stato istituito anche il Fondo per la Sovranità alimentare, per la tutela e il sostegno delle filiere produttive nazionali con uno stanziamento di 100milioni (2023-2026). Colgo l’occasione anche per ricordare che dal 1° dicembre è partito il versamento dei saldi della Pac relativi alla domanda unica per la campagna 2023. Certamente oggi alcuni settori dell’agricoltura, come quello frutticolo in particolare, sono in crisi per diverse motivazioni concorrenti, alcune che si trascinano oramai da anni oltre a quelle già citate delle calamità naturali, ma per trovare soluzioni adeguate non si può prescindere dal rapportare il tutto con le reali risorse a disposizione. Il presidente Draghi aveva una tale apertura di fiducia nel contesto europeo da potersi permettere bilanci che andassero anche ad appesantire il nostro già enorme debito pubblico. Il Governo Meloni deve operare con la massima oculatezza e responsabilità. Se il comparto agricolo è in difficoltà, ancora di più lo è la sanità pubblica gestita dalle regioni, lo sono le provincie dopo una riforma oggi rinnegata dai suoi stessi autori, lo è un bilancio dello Stato che dovrà fare i conti per i prossimi anni con la voragine di miliardi di debito ereditata dal 110 e dal reddito di cittadinanza. Il signor Sasso ha definito maldestro il decreto ministeriale, ma non è che la conseguenza di scelte ben più maldestre perpetrate dal precedente governo, con una gestione dei conti pubblici che si potrebbe definire fatta “come non ci fosse un domani”. Questo governo deve operare ora proprio pensando al domani, come facevano le generazioni che ci hanno preceduto pensando a quelle future. Con scelte che in alcuni casi possono apparire anche impopolari, che comunque richiedono sacrifici, che non possono più contemplare regalie a qualcuno ma che devono concentrare le risorse disponibili dove più è necessario.

* deputato di Fd’I in Commissione Agricoltura