MARIO BOVENZI
Cronaca

Il lupo, un ritorno che divide. Allevatori pronti a difendersi: "No, impariamo a convivere"

Numerosi gli avvistamenti nelle campagne di San Bartolomeo, Sant’Egidio e Marrara. L’assessore Balboni: "Stiamo facendo un monitoraggio della specie, l’allarmismo è sbagliato"

Ferrara, 15 marzo 2024 – Da generazioni e secoli per i pastori – ormai sono loro in via d’estinzione – è fumo negli occhi. Per i cittadini l’occasione a lungo cercata di fare una foto, magari un filmato, gli occhi gonfi di meraviglia dei bambini. Per gli agricoltori, uno scomodo inquilino. Appena arrivato, un po’ scostante, che non vorresti incontrare lungo le scale del palazzo. A volte la verità non sta nemmeno nel mezzo quando il protagonista è – da qualche anno tornato nella pianura padana – il lupo. Uno, nessuno e centomila, sull’onda di qualche allarme che a volte diventa allarmismo. E, se c’è di mezzo lui, dipende dai punti di vista.

Martina Schiavuta, titolare con il marito del centro ippico Bisi: "Cavi elettrici e maggiore sorveglianza degli animali"
Martina Schiavuta, titolare con il marito del centro ippico Bisi: "Cavi elettrici e maggiore sorveglianza degli animali"

È un punto di vista quello di Giordano Menegatti, 86 anni, i panni a stendere nel sole del mattino, le galline nella corte, campagna a San Bartolomeo in Bosco, frazione tristemente famosa perché su case e auto – come fosse l’epicentro di un terremoto – sono piovuti chicchi di grandine che sembravano proiettili di Kalashnikov. Dice, spazzando l’aria con le mani: "Li ho visti nella zona del cimitero, lungo via Sgarbata. Paura, no di certo. So bene come difendermi". E punta ancora il dito, un sorriso a disegnargli il viso. Ne ha invece paura Giorgio Trevisani, anche lui 86 anni. Abita in linea d’aria a un centinaio di metri, nei campi rosa per i fiori di pesco. Il figlio – Remo – è il titolare di 3Re, agriturismo. "A Pasqua si apre", dice. "La campagna è la mia casa, prima mi facevo lunghe camminate nel silenzio della pianura. Adesso da solo non mi allontano più, non ho più il coraggio. Non ho mai visto tutti questi animali, non mi riconosco più. E adesso c’è anche il lupo", parole che suonano come un aforisma. Ma non è che un punto di vista. Molto diverso da chi – zainetto, macchina fotografica e scarponcini, la speranza di tornare a casa con un souvenir in digitale – un po’ in auto un po’ a piedi dalle 10 alle 12,30 di domenica 21 gennaio si è messo sulle tracce dei lupi del Mezzano. Il ritrovo all’impianto idrovoro Fosse – Argine Agosta, a Comacchio. La guida era Riccardo Gennari, 62 anni, tra i fondatori di Wolf group. Lui, che scherzando si definisce l’uomo dei lupi, afferma senza alcuna esitazione di essere "contento che siano arrivati in pianura, dove in un remoto passato erano perseguitati". E come lui sono contenti anche gli escursionisti della natura. Il nuovo inquilino chiede spazio. Da Campotto – novembre 2020, un branco di lupi, in prudente trotto, finì nell’obiettivo di un telefonino – a Ostellato, Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico, Gualdo, Sant’Egidio, Gaibanella. Uno, nessuno e centomila. Da Esopo – che non lo dipingeva tanto bene in riva a quel ruscello, condanna a morte per un agnello – alla favola russa ‘Ivan Tsarévitch e il lupo grigio’, nella quale un lupo aiuta l’eroe. Paola Pocaterra coltiva un campo di lavanda a San Bartolomeo. Da quei fiori ricava prodotti profumati che fanno passare il mal di testa, beneficio per la pelle. Porta creme e olio essenziale nei banchetti di ’Campagna amica’ in via Montebello, in piazza a Ferrara. Dice: "Ho visto un lupo attraversare la strada, là in fondo". E volge lo sguardo ad un gomito della via. Ma a preoccuparla di più sono le nutrie, che hanno scavato buchi e gallerie. "E’ venuto giù l’argine", sottolinea. Punti di vista come quello di Martina Schiavuta, titolare con il marito del centro ippico Bisi. Novanta cavalli, ogni anno due o tre puledri. "Da sempre abbiamo i cavi elettrici per proteggere i recinti, da alcuni mesi però la sorveglianza degli animali è più attenta. Speriamo che non capiti nulla". Alessandro Balboni, assessore del Comune di Ferrara con delega all’Ambiente, ha stretto una collaborazione con Wolf group per un monitoraggio e uno studio de lla popolazione, dell’areale che occupa. "La conoscenza è alla base di un giusto rapporto tra uomo e animale, ci sono tanti episodi di convivenza con il lupo". Dalle escursioni nelle valli gli vengono inviate foto di cucciolate. "Lì è diventata anche un’occasione per il turismo. L’allarmismo è sbagliato, ci fa perdere lucidità".