REDAZIONE FERRARA

L’ultima Santa Barbara di Nardini: "Lascio il mestiere che ho amato"

Il capo distaccamento di Codigoro va in pensione dopo 33 anni: "Volevo fare il vigile del fuoco fin da giovane". Il 2023 si chiude con oltre 600 interventi e un sospetto piromane arrestato per gli incendi nel Mesolano.

L’ultima Santa Barbara di Nardini: "Lascio il mestiere che ho amato"

CODIGORO

E’ stata l’ultima Santa Barbara, quella celebrata qualche giorno fa, per il capo distaccamento di Codigoro, Marco Nardini, che per l’innata sensibilità, nel proprio intervento, ha voluto ricordare la scomparsa del collega del Comando di Belluno, perito durante la calamità nella sua zona. Lascerà, fra qualche mese, dopo 33 anni di servizio con un pò d’amarezza, perché dovrà smettere di svolgere quella "missione - afferma - che ho sempre desiderato fare fin da giovane, nonostante avessi altre alternative, anche più allentanti da un punto di vista economico, ma io volevo essere un vigile del fuoco". Una caserma che interviene sul territorio di otto comuni ed ha risposto a oltre 600 richieste nel corso dell’anno, delle quali ben 129 per incendi, con alcuni che hanno divorato 38 ettari di pinete. La zona maggiormente colpita è stata quella del mesolano, con interventi che hanno visto i protetti di Santa Barbara impegnati anche per giorni interi, per evitare la distruzione di ancor più parti della bellissima macchia boscata, all’interno del Parco del Delta. Inviate anche 15 notizie di reato alla Procura, per individuare i piromani colpevoli dell’accensione di fuochi, molti ricorderanno come si sia giunti a indagare uno di questi che aveva preso di mira propria la pineta di Mesola. Gli incidenti stradali sui quali sono intervenuti sono stati 58, purtroppo alcuni con esiti mortali, ma sempre con quella professionalità abbinata alla sensibilità, indispensabili in queste situazioni.

I soccorsi alle persone sono stati 119 mentre 35 gli interventi per dissesti statici e 22 per allagamenti. Un territorio, dove operano, nel quale insistono importanti realtà industriali, quali Kastamonu e Conserve Italia, agricole come Mazzoni e Salvi, ambientali, ma anche storico culturali quali la millenaria Abbazia di Pomposa. Costanti le esercitazioni con i colleghi della Capitaneria di Porto, per essere sempre pronti a fronteggiare anche incendi sui natanti, viste le numerose imbarcazioni nel porto gorese. Ben 247 interventi, per apertura di porte, taglio di alberi pericolosi, salvataggio di animali selvatici, sciamatura delle api che spesso finiscono in luoghi dove la pungente presenza è sgradita. Purtroppo anche qualche stupida chiamata, rivelatesi solo successivamente un falso allarme, non capendo che se una squadra si sposta nulla, tarderà a raggiungerne un altro dove è veramente necessaria.

c.c.