MATTEO RADOGNA
Cronaca

L’Ouverture di Bach eseguita all’Abbado

Oggi alle 20,30 verranno ascoltati tutti insieme i quattro capolavori del compositore. L’Ensemble Zefiro utilizzerà degli strumenti d’epoca

’Ensemble Zefiro’ diretto da Alfredo Bernardini stasera al Comunale

’Ensemble Zefiro’ diretto da Alfredo Bernardini stasera al Comunale

Sono quattro splendide “sorelle”, le magnifiche Suite per orchestra scritte da Johann Sebastian Bach, ed è molto raro poterle ascoltare tutte insieme. Ed è proprio questa l’esperienza che Ferrara Musica propone al suo pubblico oggi – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, inizio alle 20.30 – grazie all’Ensemble Zefiro diretto da Alfredo Bernardini. Per la prima volta ospite della stagione concertistica ferrarese, punto di riferimento per la musica da camera del Settecento e Ottocento con strumenti d’epoca e ospite immancabile dei principali festival musicali europei, Zefiro eseguirà i quattro capolavori, noti anche con il nome di Ouverture, nati dalla penna di Bach in un periodo particolarmente felice della sua vita professionale, quando era alle dipendenze del principe Leopold di Anhalt-Köthen.

Con “Ouverture” si intende di solito il brano introduttivo di un’opera lirica. Nel Barocco si affermarono due modelli di Ouverture, quello italiano, codificato da Alessandro Scarlatti, e quello francese, nella struttura di Lully. Bach, come introduzione alle sue quattro Suite orchestrali, scelse il modello francese ed estese all’intera suite il nome di “Ouverture”. La sua musica tuttavia arricchì lo stile d’Oltralpe di una raffinatezza armonica, una varietà melodica e un contrappunto sconosciuti a Parigi. Composte probabilmente tra il 1720 ed il 1725 e destinate in origine ad allietare eventi festivi o celebrativi, le Ouverture si trasformarono presto in uno splendido e duraturo esempio di arte immortale.

In apertura del concerto verrà eseguita la Suite n. 4 BWV 1069, seguita dalla Suite n. 1 BWV 1066; successivamente sarà la volta della Suite n. 2 BWV 1067, e in chiusura, della Suite n. 3 BWV 1068. Amore per la musica antica, studi in Italia e specializzazione all’estero, conoscenza e perizia nella costruzione di copie di oboi antichi, esperienza nelle più importanti orchestre barocche d’Europa: queste le premesse di un sodalizio artistico nato nel 1989 allorché tre musicisti italiani – Alfredo Bernardini (oboista) e i fratelli Paolo e Alberto Grazzi (rispettivamente oboista e fagottista) – decidono di unire le forze fondando l’Ensemble Zefiro, che deve il proprio nome al Dio dolce e benigno dei venti d’occidente, dall’organico variabile e poliedrico (che si presenta di volta in volta sotto forma di ensemble di fiati, orchestra barocca o gruppo da camera), volto alla valorizzazione di quel repertorio d’epoca, in particolare quello settecentesco, in cui gli strumenti a fiato rivestono un ruolo preminente.