Enrico Caterino, per anni prefetto a Rovigo e poi a Ravenna dove ha concluso la sua carriera al servizio dello Stato, è in pole position per ricoprire il ruolo di commissario straordinario per affrontare l’emergenza granchio blu. Originario di San Cipriano d’Aversa, in provincia di Caserta, Caterino è stato dirigente della prefettura di Venezia fino al 2006. Tra i suoi incarichi, quello di responsabile dell’ufficio ricostruzione della Fenice, teatro che venne distrutto da un devastante incendio. E – se il suo nome sarà confermato durante l’incontro di questa mattina al quale prenderanno parte il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – dalle ceneri sarà chiamato a far rinascere un settore che il granchio blu ha mandato in fumo. Tra l’80 e il 90% le vongole divorate a Goro e Comacchio. Sono rimaste le briciole. Peggio è andata nel Veneto. Azzerato il settore nelle lagune di Scardovari e Canarin, a Porto Tolle (Rovigo). Caterino non sarà solo in questa impresa quasi impossibile. Dovrebbe essere affiancato da due vicecommissari. Uno del Veneto, l’altro dell’Emilia Romagna. Secondo le indiscrezioni che si accavallano in queste ore si tratta, per questa casella della task force anti-granchio, di una persona che da sempre vive nel mondo fatto di reti, barche e onde, alle redini di una cooperativa ittica della zona colpita dal killer delle vongole, l’area di Goro e di Comacchio. Un pescatore, garanzia quindi per avere la voce di chi sa come muoversi, che ha avuto a che fare da vicino con il granchio blu e gli effetti indesiderati della specie aliena. Le ultime ore separano i boatos di questi giorni – voci che arrivano dal settore della pesca e che danno come sicuro quel nome – dall’annuncio che verrà dato oggi a Roma, alle 11,30. Durante la conferenza, alla quale prenderanno parte Pichetto Fratin e Lollobrigida, si chiarirà anche il ruolo e le competenze del commissario, le strategie e le misure previste per affrontare l’emergenza legata alla proliferazione del granchio blu nelle lagune ormai diventate terreno di conquista del killer delle vongole approdato dalle nostre coste dagli Stati Uniti. Grande l’attesa di cooperative e consorzi. "Ci auguriamo che sia una figura di alto profilo istituzionale, che abbia senso pratico e che si voglia affidare a chi di mare e pesca vive da sempre", le parole di Vadis Paesanti, vicepresidente regionale FedagriPesca Confcooperative Emilia Romagna. Massimo Genari, direttore generale di Copego, sposa la stessa linea. "Chiederemo subito un incontro per poterci confrontare, per sentire quale strategia verrà messa sul tavolo", afferma. Una sorta di ’salvatore’ per migliaia di famiglie che sono da mesi sul lastrico, senza riuscire più a pagare le rate dei mutui per la casa e la barca. C’è chi ha cambiato lavoro e dalla pesca si è messo a servire ai tavoli dei bar in spiaggia; chi resiste nelle tasche ogni mese appena 500 euro, elemosina che non sfiora nemmeno il reddito di cittadinanza.
Mario Bovenzi