FEDERICO MALAVASI
Cronaca

L’omicidio del Big Town: dai ricatti alla rissa al Condor, quattro inchieste per un delitto

I fascicoli della procura puntano la lente sugli episodi accaduti prima dell’atto finale. Si parte dal decesso del 19enne davanti al locale fino alla morte di Davide Buzzi. Oggi l’autopsia.

Ferrara, 7 settembre 2023 – Quattro inchieste coordinate da due diversi sostituti procuratori. È ampia l’attività investigativa che ruota intorno all’orrore del Big Town. Il lavoro di procura e forze dell’ordine non ‘copre’ infatti soltanto l’omicidio di Davide Buzzi, tatuatore 43enne di Pontelagoscuro, e il tentato omicidio di Lorenzo Piccinini, il 21enne che era con lui quella maledetta sera nel locale di via Bologna gestito da Mauro Di Gaetano, oggi in carcere insieme al padre Giuseppe con l’accusa di essere i responsabili del delitto. La lente di pm, carabinieri e polizia si spinge anche sulle tre settimane che precedono l’esplosione di violenza. È infatti in quei giorni che è possibile rintracciare le ragioni che hanno condotto al sanguinoso ultimo atto della tragedia e le avvisaglie di quanto, di lì a poco, si sarebbe verificato.

L’omicidio del Big Town  Dai ricatti alla rissa al Condor  Quattro inchieste per un delitto
L’omicidio del Big Town Dai ricatti alla rissa al Condor Quattro inchieste per un delitto

I fascicoli

Negli uffici di via Mentessi sono stati aperti quattro fascicoli, tutti legati a doppio filo al delitto del Big Town. Il primo, coordinato dal sostituto procuratore Stefano Longhi, è quello che riguarda il decesso di Edoardo Bovini, 19 anni. Il giovane, figliastro di Buzzi, è morto il 13 agosto davanti al Big Town, probabilmente dopo aver assunto cocaina, sostanza che avrebbe esacerbato un problema cardiaco congenito. L’inchiesta per morte come conseguenza di altro reato al momento non ha indagati. La tragedia di Bovini sarebbe il punto d’origine dello ‘tsunami’ di eventi dei giorni successivi. Il 43enne, infatti, sconvolto per la perdita del figliastro, avrebbe scaricato la colpa di tutto sul titolare del Big Town (reo, a suo dire, di non aver allertato tempestivamente i soccorsi, circostanza però smentita dal fatto che Di Gaetano quella sera era fuori città) e su un giovane straniero (ritenuto la persona che avrebbe ceduto la droga al 19enne).

Caos al bar Condor

Nel pomeriggio del 17 agosto scoppia il caos al bar Condor di via San Romano. Sotto gli occhi atterriti di decine di passanti, scoppia un violenta lite. Protagonisti sono da una parte Buzzi, sul posto insieme a Piccinini e altre due persone, e lo straniero ‘accusato’ della morte di Bovini. L’uomo si rifugia dentro il locale e l’arrivo delle pattuglie evita che la situazione degeneri ulteriormente. Pure su quella vicenda è stato aperto un fascicolo, anch’esso sulla scrivania del pm Longhi.

Big Town nel mirino

L’attenzione di Buzzi si sposta poi sul gestore del locale all’inizio di via Bologna. Il 26 agosto, Mauro Di Gaetano presenta alla polizia una denuncia per estorsione a carico del 43enne. Sostiene di essere stato minacciato dal tatuatore, il quale gli avrebbe chiesto tremila euro e dato un ultimatum (il 25 settembre) per chiudere il bar, pena la distruzione dell’esercizio stesso. La denuncia approda poco dopo in procura e confluisce in un terzo fascicolo, sulla scrivania del pubblico ministero Barbara Cavallo.

Ultimo atto

La serata di venerdì primo settembre finisce nel sangue. Un’ora prima di morire, Buzzi passa in moto davanti al Big Town. Di Gaetano, intimorito e solo al bancone dopo che tutti i suoi dipendenti si erano licenziati per paura della piega presa dalla vicenda, avvisa la polizia. La chiamata viene inoltrata ai carabinieri, competenti per la zona. La ‘gazzella’ passa per verificare che sia tutto ok, ma non basta ad evitare la tragedia. Intorno alle 23, Buzzi torna insieme a Piccinini. Con loro hanno una tanica di benzina. Appena entrano nel locale, i pochi clienti si dileguano. Dentro rimangono solo il titolare e il padre Giuseppe, che quella sera era andato al bar per non lasciare solo il figlio. Il 43enne e il 21enne iniziano a lanciare sedie e rovesciare tavoli. I due baristi reagiscono e si difendono utilizzando gli oggetti che trovano a portata di mano. Alla fine, nonostante la sproporzione fisica, sono questi ultimi ad avere il sopravvento. Piccinini viene ferito all’addome da una coltellata. È grave ma se la caverà. Buzzi muore dopo la disperata corsa in ospedale. Di Gaetano padre e figlio vengono fermati e portati in carcere. Quello sull’omicidio è il quarto fascicolo aperto. Il prossimo passaggio dell’inchiesta, coordinata dal pm Cavallo, è fissato per oggi con il conferimento dell’incarico per autopsia e test tossicologici sulla salma di Buzzi e per gli esami medico legali sulle ferite di Piccinini.

Indagini e dubbi

Mentre le indagini muovono i propri passi, iniziano a emergere alcuni interrogativi sullo sviluppo degli eventi e sulla loro gestione. Visti i vari ‘segnali’, si poteva intervenire prima? O meglio, quella del Big Town era una tragedia evitabile? Quesiti che al momento non hanno una risposta.