FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Locali e ordine pubblico: pregiudicati e risse, a Ferrara 13 chiusure in tre anni

La media dei provvedimenti del questore è di quattro ogni dodici mesi. Massima attenzione ai problemi di criminalità legati a esercizi e bar, ma misure adottate con cautela e solo in presenza di fatti molti gravi

Locale chiuso per motivi di sicurezza (archivio)

Locale chiuso per motivi di sicurezza (archivio)

Ferrara, 7 ottobre 2024 – Tredici chiusure per motivi di ordine pubblico nell’arco di tre anni. L’attenzione della questura sul mondo dei locali e dei pubblici esercizi è sempre alta.

Soprattutto se tra gli avventori figurano molti pregiudicati. Ancor di più se dall’interno o fuori da bar o pub si verificano gravi fatti di cronaca come aggressioni, risse o peggio.

Gettando uno sguardo ai dati, sembra essere costante il trend dei provvedimenti di stop stabiliti dal questore Salvatore Calabrese sulla base dell’articolo 100 del testo unico delle leggi per la pubblica sicurezza, che prevede appunto la sospensione temporanea della licenza a un pubblico esercizio che, in qualche modo, costituisca un pericolo per la sicurezza dei cittadini.

Il numero dei chiusure – comunque contenuto – sembra indicare un utilizzo cauto di questo strumento da parte della questura e limitato ai casi più gravi ed eclatanti (uno su tutti il Big Town di via Bologna, chiuso all’indomani dell’omicidio di Davide Buzzi, avvenuto il primo settembre del 2023 proprio tra le mura del locale). Un’attenzione necessaria e doverosa, anche alla luce del fatto che misure di questo genere possono portare a una penalizzazione dell’attività economica. Conseguenza che non è ovviamente scopo e intenzione dell’autorità che dispone l’abbassamento delle serrande.

Entrando nello specifico dei dati, in provincia si sono registrate quattro chiusure per articolo 100 nel 2022, cinque nel 2023 e quattro nei primi dieci mesi del 2024 (la maggior parte delle quali nel capoluogo).

In genere, per il primo provvedimento il numero di giorni si attesta sempre al di sotto della settimana. La stretta può però diventare più vigorosa nel caso un locale ci ‘ricaschi’.

I requisiti principali che spingono il questore a chiudere un esercizio sono sostanzialmente due: la frequentazione di pregiudicati e i fatti rilevanti per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Circostanze che si sono verificate, solo per citare i casi più recenti e balzati agli onori delle cronache, nel caso del Big Town e del Central bar di Pontelagoscuro dove, oltre alla presenza di soggetti con precedenti più volte accertata dalle forze di polizia, a fine agosto si era verificata una violenta lite tra due persone. In poche parole, per far scattare la chiusura si uniscono i risultati delle attività di controllo (basate principalmente sulle identificazioni periodiche degli avventori dei locali) e gli episodi che generano un pericolo per la sicurezza.

Nonostante la linea sui pubblici esercizi sia molto rigida, valutando numeri e circostanze emerge chiaramente come una chiusura non venga mai disposta a ‘cuor leggero’, ma arrivi solo quando è strettamente necessaria per garantire la tranquillità e la sicurezza dei cittadini.