Ferrara, 2 settembre 2024 – "Volevamo pagare, ma non in contanti. Concessioni e Bolkestein? Mai fatto menzione a questi temi, non ne ero nemmeno a conoscenza". All’indomani della notizia dell’accesa lite allo stabilimento balneare Astor di Porto Garibaldi tra il titolare Pier Paolo Carli e due clienti bolognesi, sono questi ultimi a fornire la propria verità su quanto accaduto quel giorno. All’origine del battibecco, questa la versione dei turisti, non ci sarebbe il nodo delle concessioni balneari ma le modalità di pagamento di ombrellone e lettini. "Carli si deve vergognare – sbotta l’uomo che aveva trascorso un periodo al mare insieme alla moglie (entrambi chiedono di mantenere l’anonimato) –. Non ha raccontato la verità. Mia moglie non lo ha aggredito, né preso per il collo. Loro erano in tre e l’hanno circondata. Lei lo ha spinto per allontanarlo e lui le ha sputato addosso".
All’origine, si diceva, il metodo di pagamento. "Il conto di lettini e ombrellone era 108 euro – spiega ancora il turista –. Avevamo un sconto del 20% legato alla convenzione tra l’agenzia che ci ha affittato l’alloggio e lo stabilimento balneare. Totale, 72 euro. Io volevo pagare con la carta, loro volevano i contanti per non fare lo scontrino. Con il Pos, mi è stato detto, avrei dovuto sborsare di più. Così ho rifiutato di pagare". A quel punto, sempre stando ai racconti dei clienti, sono nati i momenti a più alta tensione. "Io stavo cercando di contattare la guardia di finanza – riprende –, nel frattempo in tre hanno circondato mia moglie. Siamo andati via senza pagare, in questi giorni mi rivolgerò a un avvocato e sporgerò querela". Azioni legali sono state annunciate anche da Carli, ed è quindi possibile che gli sviluppi di quella contesa da spiaggia si ‘trasferiscano’ ben presto in un’aula di tribunale.
f. m.