Dal primo gennaio sono 28mila le nutrie abbattute nella nostra provincia. Di queste, 3.100 esemplari con l’impiego della carabina calibro 22, +13% rispetto allo scorso anno. I numeri di quella che viene definita una "emergenza" sono stati forniti dal comandante della polizia provinciale Roberta Artioli nel corso di un tavolo in prefettura coordinato dal prefetto Massimo Marchesiello. L’attività di abbattimento, è stato spiegato, è condotta principalmente da cacciatori abilitati a coadiuvare il personale della Polizia Provinciale nell’attuazione del Piano di regionale di contenimento. La riunione segue la manifestazione di protesta, che si è svolta il 10 luglio, manifestazione organizzata da Coldiretti. I vertici dell’associazione di categoria – gli agricoltori sono arrivati in piazza con i trattori e con cartelli di protesta – che ha definito la situazione "fuori controllo" e "con profili di rischio anche per l’incolumità pubblica nei casi di cedimento delle arginature dei canali a causa degli scavi operati dal roditore".
A coordinare l’incontro di ieri, a palazzo Giulio d’Este, il prefetto Massimo Marchesiello. Una riunione del tavolo istituzionale che da tempo monitora le criticità connesse all’eccezionale proliferazione della nutria sul territorio provinciale, specie classificata come infestante per l’ecosistema e causa degli ingenti danni arrecati alle coltivazioni e alle opere idrauliche in gestione ai Consorzi di Bonifica. Durante la giornata di mobilitazione una delegazione degli agricoltori era già stata ricevuta dal prefetto. Il vertice di ieri, che ha trattato anche il problema della presenza sul territorio di cinghiali, ritenuta per il momento non preoccupante per l’eventuale trasmissione della peste suina negli allevamenti di suini dell’Alto Ferrarese, è stata l’occasione per fare il punto sull’efficacia delle strategie di contenimento della nutria. Proprio per favorire lo svolgimento dell’attività dei cacciatori abilitati nel rispetto di un quadro normativo di riferimento chiaro e definito, è stata condivisa l’opportunità di mettere a punto un testo standard da mettere a disposizione dei sindaci nell’adozione di ordinanze urgenti da adottare ai sensi del Testo unico degli enti locali per affrontare la situazione emergenziale. Dal punto di vista operativo, il Consorzio di Bonifica Pianura – ieri era presente all’incintro in prefettura il presidente Stefano Calderoni – ha assicurato che coordinerà la sua attività di pulitura delle arginature, dove spesso si annida la nutria, con quella della Polizia Provinciale in modo da concentrare l’attività di abbattimento su aree ben delimitate ed ottenere migliori risultati rispetto ad una generica operazione a largo raggio. Sarà inoltre importante affinare la collaborazione tra agricoltori e coadiutori per le catture con le trappole, avendo cura di ottimizzare l’impiego delle gabbie concesse in uso dalla Provincia ai titolari dei fondi agricoli e purtroppo spesso vandalizzate all’interno di aree private. Per queste attività di contrasto alla proliferazione del roditore la Regione ha assicurato lo stanziamento di risorse specifiche a beneficio della Provincia.