FEDERICO MALAVASI
Cronaca

L’inchiesta sui dati rubati. Accessi a Inps e Agenzia Entrate. Le accuse all’investigatore ferrarese

Luca Cavicchi è indagato per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio. Una quindicina gli episodi che lo vedrebbero protagonista. La difesa: "Ora valutiamo l’interrogatorio".

L’inchiesta sui dati rubati. Accessi a Inps e Agenzia Entrate. Le accuse all’investigatore ferrarese

Luca Cavicchi è indagato per accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto d’ufficio. Una quindicina gli episodi che lo vedrebbero protagonista. La difesa: "Ora valutiamo l’interrogatorio".

In più occasioni e con l’aiuto di pubblici ufficiali compiacenti si sarebbe impossessato di informazioni sensibili intrufolandosi in banche dati protette. Sono una quindicina le contestazioni di cui deve rispondere Luca Cavicchi, il 62enne ferrarese indagato nell’ambito della maxi inchiesta sui dati rubati che conta cinquanta iscritti. Si tratta di una presunta associazione a delinquere (il reato associativo non è però contestato a Cavicchi) che aveva lo scopo di procurarsi dati rilevanti, sensibili e segreti, anche di personaggi di spicco del panorama nazionale, e crearne un ‘mercato’ illecito. L’indagine, condotta dai carabinieri del nucleo Investigativo di Varese coordinati dalla Dda di Milano, ha portato all’esecuzione di sei misure cautelari. Tra gli indagati a piede libero, si diceva, c’è anche il ferrarese, di professione investigatore privato. Secondo il gip, Cavicchi sarebbe uno dei "soggetti esterni operanti nel settore delle investigazioni e della raccolta di informazioni" con cui il il gruppo collaborava. Nei suoi confronti le accuse sono di esercizio abusivo della professione, rivelazione di segreto d’ufficio e accesso abusivo a sistema informatico. Le banche dati che sarebbero state violate sono varie. Si va dallo Sdi del ministero del’Interno all’Inps passando per Punto Fisco o Serpico dell’Agenzia delle entrate.

Il modus operandi appare essere sempre lo stesso. Attraverso pubblici ufficiali (in alcuni casi identificato in altri no), l’indagato si sarebbe impossessato di informazioni riservate dopo l’accesso in banche dati protette. In un caso risulterebbe essere lo stesso Cavicchi il committente, mentre in tutti gli altri avrebbe operato per conto e su input di altri coindagati (in particolare uno degli informatici del gruppo). Tra i tanti nomi che sarebbero stati ‘spiati’ dal ferrarese, in concorso con altri, ci sarebbe anche quello del cantautore romano Alex Britti. Nei suoi confronti, secondo le accuse, sarebbe stato eseguito un accesso allo Sdi nel gennaio del 2023. L’avvocato Gian Luigi Pieraccini, legale di Cavicchi, precisa che il suo assistito "risulta totalmente estraneo all’ipotesi di associazione a delinquere che ha comportato la sottoposizione di alcuni indagati agli arresti domiciliari, ed è infatti indagato a piede libero. Lo stesso è accusato di aver ricevuto dati coperti da segreto da pubblici ufficiali rimasti ignoti alle indagini che potrebbero aver compiuto accessi abusivi a sistemi informatici. Tali dati non riguarderebbero soggetti di rilevanza politica o istituzionale. Una volta esaminati gli atti, l’indagato si riserva di chiedere interrogatorio".