FEDERICO MALAVASI
Cronaca

L’inchiesta sugli anziani morti. La lente si stringe sul Midazolam. I tecnici cercano il potente sedativo

Infermiere indagato per omicidio e maltrattamenti, la procura attende l’esito degli esami medico legali. Accertamenti anche sul telefono dell’indagato. La difesa: "Vicenda complessa, rischio caccia alle streghe".

I carabinieri davanti all’ospedale Mazzolani Vandini di Argenta

I carabinieri davanti all’ospedale Mazzolani Vandini di Argenta

È il Midazolam il farmaco cercato dagli inquirenti impegnati a fare luce sulle morti sospette all’ospedale di Argenta. Una vicenda per la quale un infermiere 44enne, già sospeso dal lavoro, risulta indagato per omicidio volontario (in relazione al decesso sospetto di due anziani pazienti) e maltrattamenti (una quarantina le possibili persone offese tra i ricoverati del reparto di Lungodegenza post acuzie geriatrica riabilitativa).

I sospetti di procura e carabinieri si sono concentrati su quel medicinale, un potente ipnotico-sedativo della famiglia delle benzodiazepine, utilizzato in ambito ospedaliero come sedativo e rilassante muscolare. Somministrabile solo dietro prescrizione e sotto controllo medico, il Midazolam viene impiegato come coadiuvante dell’anestesia locale o nelle procedure endoscopiche, come colonscopia o broncoscopia. Il sospetto è che sia stato somministrato senza prescrizione e in maniera impropria. Al momento, però, siamo ancora nel campo delle ipotesi investigative. Per avere certezze bisognerà attendere l’esito delle consulenze medico legali e tossicologiche disposte dalla procura. Gli accertamenti tecnici riguardano sia i due anziani deceduti (la 90enne Floriana Veronesi e l’83enne Antonio Rivola) che le decine di pazienti che, nel periodo in questione, sono stati assistiti dall’infermiere indagato. Questi ultimi sono stati sottoposti all’esame del capello, alla ricerca di tracce del farmaco principale indiziato o di altre sostanze. Per conoscere gli esiti bisognerà aspettare. Parallelamente, il pubblico ministero Barbara Cavallo ha richiesto accertamenti telematici, in particolare sul cellulare dell’indagato. Al vaglio chiamate, contatti e qualsiasi elemento che possa essere utile a ricostruire l’accaduto e a stabilire eventuali responsabilità. Il legame tra Midazolam e morti sospette non è nuovo agli ambienti investigativi. Lo stesso farmaco, insieme a un’altra molecola, è infatti stato riscontrato su dodici pazienti deceduti tra l’ottobre del 2022 e il marzo del 2023 in un hospice della provincia di Foggia.

La difesa. Convocato per essere interrogato nelle ore immediatamente successive alla perquisizione, eseguita il 14 ottobre al Mazzolani Vandini, l’infermiere si è avvalso della facoltà di non rispondere. Di recente, il 44enne si è rivolto a un nuovo legale, l’avvocato Lorenzo Valgimigli (già difensore dell’infermiera di Lugo Daniela Poggiali, imputata per l’omicidio di una paziente, poi assolta in via definitiva). "Una vicenda complessa, ancora in fase embrionale – commenta Valgimigli –. Al momento ci limitiamo a presidiare la legalità della procedura degli accertamenti tecnici, in attesa di prendere una posizione nel merito una volta noti gli esiti. Processi come questo, ancorché rari, si prestano a deformazioni e a ‘cacce alle streghe’".