FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

L’impianto della discordia. Gaibanella, il caso al Tar. Il Comune: "Non si realizzi"

L’impugnazione, contro i lavori, davanti al tribunale amministrativo regionale. Il legale: "Il Consiglio si era espresso in senso negativo sul rilascio dei permessi". Il sindaco Fabbri: "Le distanze minime con le case non sono un fattore opinabile".

I cittadini, da mesi, stanno battagliando contro la realizzazione della centrale

I cittadini, da mesi, stanno battagliando contro la realizzazione della centrale

Dopo l’annuncio, è arrivato finalmente il ricorso al Tar da parte del Comune contro la realizzazione dell’impianto a biometano che dovrebbe essere realizzato a Gaibanella. La richiesta al giudice è quella di chiedere l’annullamento dell’autorizzazione di Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna. Come è noto, il progetto di costruire un impianto nella frazione è – da mesi ormai – al centro di una dura polemica che ha coinvolto i residenti, Arpae e il Consiglio Comunale. In sintesi, dopo il parere negativo alla costruzione espresso dal dirigente comunale Fabrizio Magnani in sede di conferenza dei servizi, l’Aula all’unanimità votò contrariamente alla costruzione. Nonostante questo, Arpae diede comunque parere favorevole alla realizzazione destando la reazione indignata di tutte le forze politiche. Sindaco in testa. Fu proprio il primo cittadino, Alan Fabbri, ad annunciare la volontà di opporsi – in sede giurisdizionale – alla decisione dell’agenzia regionale. Così è stato. Arriviamo al ricorso.

"Gli atti impugnati – si legge nel documento redatto dall’avvocato Giuliano Onorati che rappresenta il Comune davanti al Tar – appaiono palesemente illegittimi. Il Consiglio, con il voto unanime di tutti gli esponenti delle forze politiche, non per acritica posizione contraria, ma in applicazione di una norma edilizia regolarmente vigente, si è espresso in senso negativo rispetto al rilascio del permesso di costruire in deroga alle regole di richiamate. Tale delibera, ripresa nel parere conclusivo espresso in senso negativo dall’amministrazione in seno alla Conferenza di Servizi, nonostante tale parere fosse stato dichiarato prevalente dalla stessa amministrazione procedente nel quinto verbale della Conferenza di Servizi, è stato posto nel nulla dalla decisione di Arpae che, ignorando sia la delibera di Consiglio, sia il parere conclusivo del Comune, ha adottato gli atti impugnati, rovesciando totalmente la valutazione che essa stessa aveva compiuto solo pochi giorni prima". Una correzione di rotta difficilmente digeribile, agli occhi dell’assemblea cittadina.

In sostanza, scrive Onorati nella memoria difensiva, "i provvedimenti non paiono in alcun modo condivisibili e gli atti impugnati devono ritenersi illegittimi ed essere annullati per i seguenti". Nella pratica, si legge ancora nel testo del ricorso "Arpae, anziché prendere atto della decisione del Consiglio, in ordine a un permesso di costruire in deroga e trarne le relative conseguenze, come aveva fatto in sede di comunicazione dei motivi ostativi, da un lato ignora il voto contrario del Consiglio e si spinge a valutare nel merito il contenuto della delibera del Consiglio Comunale che si è espresso unanimemente in senso contrario ad un permesso di costruire in deroga al Rue. Dall’altro, nonostante abbia espressamente dichiarato di ritenere prevalente il parere del Comune, lo supera rovesciando diametralmente tale valutazione al punto da definire lo stesso al contrario, recessivo". Sintetico ma risoluto, il commento di Fabbri. "Come avevamo già anticipato – conclude il primo cittadino – abbiamo presentato ricorso al Tar contro l’autorizzazione di realizzare un impianto di biometano a Gaibanella. Le distanze minime tra gli impianti e le abitazioni non sono un fattore per noi opinabile, ma sono garanzia di qualità della vita dei cittadini che in quella frazione abitano".

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