Ferrara, 11 gennaio 2024 – Il pilota e la bambina per mano, in fuga dai tedeschi. Nelle campagne attorno a Coccanile, nel territorio di Copparo. Settantanove anni fa ormai, ad aprile del 1945, alla fine della Seconda guerra mondiale. Lui era l’aviatore irlandese John Allman Hemingway, oggi 104 anni, che vive a Dublino. Lei, la bambina-coraggio Carla Fabbri, 9 anni all’epoca. Minuta e ardita, che condusse in salvo Hemingway, ferito, dopo essere precipitato da trecento metri di altezza con il suo Spitfire abbattuto. Lei non c’è più, è morta 10 anni fa, ma sua figlia Lina Volpi, 61 anni, sarebbe ben felice di abbracciare quell’anziano militare che per sua stessa ammissione deve la vita alla piccola Carla. "Le devo il mondo". come sostiene lui.
L’attesa. "Non aspetto altro di avere un contatto concreto per volare a Dublino – ci ha ribadito ieri, un mese dopo che l’appassionante storia di guerra e di solidarietà è salita alla ribalta delle cronache – So che lui è stato informato che il suo appello di trovare la bambina che lo aiutò a salvarsi è giunto a destinazione. Attendo con fiducia e con la stessa emozione dei primi giorni". Hemingway, che vive in una casa di riposo di Dublino, alla fine di dicembre è stato raggiunto proprio lì dalla giornalista del Sunday Times, Julieanne Corr (come hanno già riportato il Messaggero, giornale che per primo ha lanciato l’appello del pilota, il 10 dicembre scorso, e il Gazzettino Veneto) e a lei ha raccontato con estrema lucidità, quel tempo trascorso con Carla. "Le sono molto grato – ha ribadito il veterano – mi ha aiutato a scappare dai tedeschi. Qualsiasi cosa mi ha detto di fare, l’ho fatta". Lei così piccola, ma già forte e determinata era stata incaricata dai genitori – che accolsero il pilota ferito nella loro casa, e gli fornirono abiti civili per potersi mimetizzare e cibo – di condurlo oltre la linea del fronte. E lei lo fece, tenendolo per mano come ha raccontato proprio di recente lo stesso ex pilota. "Ha rischiato molto – ha aggiunto – se ci avessero scoperti avrebbero ucciso anche lei e la sua famiglia. Non vedo l’ora di poter abbracciare sua figlia Lina, per ringraziarla". E Lina, come già sottolineato, non aspetta altro che poter volare a Dublino e conoscere di persona quel pilota di cui la sua mamma le raccontava quando era piccola, come se fosse una favola, prima della buonanotte.
L’intelligenza artificiale. Ma in questa storia meravigliosa non c’è solo il passato che bussa al presente per far sì che i grandi gesti non vengano dimenticati. Per fare in modo che gli insegnamenti della storia non vadano persi. C’è anche il futuro, non si sa ancora quanto meraviglioso, ma indubbiamente suggestivo: grazie all’intelligenza artificiale, di cui si fa un gran parlare, infatti è stata realizzata una foto di Hemingway giovane pilota che stringe la mano a una bambina fiera di essere lì: la piccola Carla. Per ringraziarla. Alle loro spalle l’aereo. Passato e futuro che si confondono e si abbracciano. La foto è stata realizzata dai ragazzi di Ada, ’Archeologi dell’aria’, che hanno avuto un ruolo fondamentale nelle ricerche che hanno portato a individuare in Carla Fabbri la piccola eroina di Coccanile. "Anche se lei, riservata come era – ha sottolineato la figlia Lina – si sarebbe sottratta a questo clamore". In fondo, la vera grandezza non ha bisogno di mostrarsi.