di Jasmine Belabess
Hanno fatto il giro del mondo le tragiche immagini di palazzi crollati e delle case devastate a causa del terremoto avvenuto in Marocco nella notte tra venerdì e sabato, con epicentro nella catena dell’Atlante, che ha distrutto la storica regione di Marrakech. Le scosse, di magnitudo fino a 7.2 gradi sulla scala Richter, sono state avvertite sino in Portogallo. Una terribile tragedia che tocca molti da vicino, non solo umanamente parlando, ma anche perché numerosi italiani si trovano là in questo momento. Il Marocco è da tempo una meta gettonatissima dai turisti, tant’è che anche quest’anno un vasto numero di cittadini italiani ha scelto di trascorrere lì le vacanze, tra dune desertiche e città da mille e una notte.
Tra questi ci sono anche Paola Maria Rossi, 59 anni originaria di Milano, con un trascorso di varie mete in Italia per via del lavoro, e Daria Cimentini, cittadina di San Giuseppe di Comacchio. La prima, da qualche anno in Marocco, ha aperto un’agenzia per il turismo, facendone il suo core business, proprio a Marrakech, l’area più profondamente colpita. "Ho vissuto i terremoti del Friuli e dell’Emilia Romagna – rivela Paola Maria Rossi, che viveva a Ferrara proprio quando la città rimase col fiato sspeso per via della doppia scossa di terremoto del 2012 – ma niente è paragonabile a quello che sto vivendo in questi giorni a Marrakech. La terra continua a tremare, le scosse durano molto tempo. Si ha la sensazione che il terremoto non finisca più. Nel momento della prima scossa siamo scappati tutti dalle abitazioni, lasciandovi persino i nostri telefoni cellulari. Ora abbiamo paura di rientrare in casa. Non so quanto durerà, ma vorrei che questo incubo finisse in fretta. Davvero quello che sta succedendo qui, i tremori di questi giorni, sono qualcosa di inimmaginabile. Per ora siamo tutti fuori dalle abitazioni, riversati nelle piazze".
Miglior sorte hanno avuto, per ora, i turisti in visita nella provincia di Essaouira, come Daria Cimentini, la quale, in vacanza con un tour operator, racconta: "Attualmente siamo a Essaouira, assieme ad altre quindici persone. Qui la situazione è un po’ più calma, anche se continuano ad arrivare notizie molto preoccupanti dalle aree limitrofe. Avremmo dovuto visitare Marrakech ma non lo faremo. Resteremo qui e partiremo direttamente per l’aeroporto, come da programma". La paura è stata ed è altissima. Per ora parrebbe che non vi siano feriti o vittime di nazionalità italiana, tra i quattrocento turisti segnalati dalla Farnesina. Tuttavia le ricerche stanno proseguendo ininterrottamente, e ogni momento il bilancio delle vittime e dei feriti si aggrava, soprattutto nella zona più periferica della regione di Marrakech, dove la distruzione ha colpito più violentemente anche per via di abitazioni molto antiche, di stampo tradizionale, che non hanno resistito alle fortissime scosse. Il ministero degli Affari Esteri, in una nota, ha raccomandato ai cittadini italiani in Marocco che volessero rientrare velocemente sul territorio nazionale, e non ancora in possesso di biglietto, di verificare i voli in partenza da Rabat e da Casablanca, i cui aeroporti sono regolarmente operativi, e di non dirigersi verso l’aeroporto di Marrakech, poiché risulta già pesantemente congestionato.