MARIO BOVENZI
Cronaca

Irma e Raffaella, cuoche del cuore: "A 70 anni ai fornelli per i poveri"

Alla mensa della Caritas tra giovani, coppie e anziani che regalano il loro tempo per aiutare gli altri. Il saluto e l’elogio dell'arcivescovo Perego in vista della giornata mondiale del volontariato

Alla mensa della Caritas tra giovani, coppie e anziani che regalano il loro tempo per aiutare gli altri. Il saluto di Perego in vista della giornata mondiale del volontariato che si celebrerà domani. .

Alla mensa della Caritas tra giovani, coppie e anziani che regalano il loro tempo per aiutare gli altri. Il saluto di Perego in vista della giornata mondiale del volontariato che si celebrerà domani. .

Ferrara, 4 dicembre 2024 – "Invito tutte le persone a pensare alla propria settimana anche con un tempo dedicato al volontariato, in vista anche delle prossime feste natalizie, dove sappiamo che lo spreco è tantissimo e dove forse ci dimentichiamo di coloro a cui manca il necessario", è l’appello di monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara Comacchio, in concomitanza con la giornata mondiale del volontariato che si celebra domani in tutto il mondo. Non si dimenticano certo di "coloro a cui manca il necessario", Amedeo e Anna Paola, 87 e 79 anni, marito e moglie. Donano ogni settimana il loro tempo per la mensa e l’emporio in carcere. Ancora Paola e Lavinia, 19 anni, neo diplomata in cerca della sua strada universitaria, e Chiara e Giulia, 23 e 21 anni, studentesse di medicina. Storie e volti dei volontari della Caritas, ai quali il vescovo si rivolge. Esempi di vita.

Ieri mattina erano lì, alla Caritas in via Brasavola. Fuori, già lunga la fila di chi cercava un pasto caldo. Pollo arrosto, spaghetti con il tonno, patate e zucchini. Menù con il maiale e senza, ai fornelli ci sono Irma Malaguti, 77 anni, e Raffaella Preti, 76 anni. Ad aprire le porte è il direttore Paolo Falaguasta. "Irma, Raffaella, vi vogliono intervistare", le chiama. Tra pentole e coperchi, un po’ di sale alla pasta che è ancora troppo al dente, le patate con il prezzemolo in una teglia pronte per essere portare in sala. "Mi è sempre piaciuto cucinare", dice Irma, per una vita bracciante agricola, per passione volontaria. "Sono stata anche nelle corsie degli ospedali di Bologna, con il volto truccato da clown per regalare un sorriso ai pazienti". È successo tanti anni fa, quando a Ferrara non c’era ancora l’associazione e nessuno parlava di clownterapia. Anche Raffaella Preti è un esempio. Ha fatto l’infermiera, 13 anni volontaria dell’Avis ("Ho anche una medaglia, quella d’oro, per il numero di donazioni"), per 20 anni a rimboccarsi le maniche in un centro sociale. Da 14 anni marca il cartellino del cuore nella mensa della Caritas, fuoco ai fornelli, un occhio alla giusta cottura. Entra una dipendente della Caritas. Si chiama Elena Brina, da 9 anni, nell’esercito della solidarietà. Insieme ad alcuni colleghi serve ai tavoli, chiede un po’ di spaghetti in più per uno degli ospiti. Fa freddo, sono in tanti a cercare il tepore e l’affetto che si respirano tra quei tavoli. Dalla finestrella – una feritoia che dalla cucina guarda alla sala – si affaccia un’altra dipendente, i capelli ricci, lo sguardo allegro. Ha il vassoio, le serve un po’ di pane. Un esercito che non ama mostrarsi. "Una foto a me, perchè? Non faccio nulla di straordinario", e si allontana con piatti e bicchieri. Irma indica la parete, appesa c’è una poesia. È dedicata a lei. "Infaticabile volontaria dei pranzi e delle colazioni alla mensa della Caritas. Mai stanca, sempre all’opera, mai spaventata se un giorno ci sono poche materie prime". Perché l’ingrediente principale, tra quelle pareti, oltre all’affetto è l’improvvisazione. "Dobbiamo riuscire a preparare il menù con quello che arriva ogni giorno grazie al buon cuore. E con quegli ingredienti facciamo primo, secondo e contorni. Questo è un lavoro a tutti gli effetti, ti devi rimboccare le maniche, serve tanta passione". Loro ce l’hanno, un pizzico di sale che dà sapore ai piatti. "Qui ci sono tanti ragazzi che hanno un debito da scontare con lo Stato, sono bravi. Ci danno una mano", aggiunge Irma che mette il pollo arrosto nel piatto. Anche per loro.