Tradizionalmente il girone di ritorno scatta intorno all’Epifania, subito dopo la sosta natalizia. Quest’anno invece la Lega Pro ha modificato la programmazione, anticipando il giro di boa a metà dicembre e quindi collocando la ventesima giornata prima della pausa. Non è una partita banale quella che attende la Spal sul campo dell’Ascoli, contro una squadra reduce da quattro vittorie di fila dopo una partenza disastrosa. L’artefice del rilancio del Picchio è un certo Mimmo Di Carlo, che la scorsa stagione a Ferrara prima ha deluso le aspettative e poi ha chiuso in maniera positiva il campionato centrando la salvezza e arrivando a un punto dai playoff. L’allenatore ciociaro ha preso il timone dei bianconeri in condizioni complicate, senza riuscire a invertire immediatamente la rotta. Anzi, prima di cominciare a correre il tecnico ha collezionato quattro sconfitte consecutive e poi un poker di pareggi. L’Ascoli ha agganciato il treno che porta ai playoff proprio al giro di boa, con mister Di Carlo che ha avuto il merito di restituire fiducia e consapevolezza ai giocatori e trovare nel 4-2-3-1 l’assetto ideale. È una squadra che non ama comandare il gioco il Picchio, preferendo agire di rimessa sfruttando la rapidità dei propri attaccanti e naturalmente il senso del gol di bomber Corazza. Se l’Ascoli attraversa uno stato di forma smagliante, la Spal ha racimolato appena un punticino nelle ultime tre giornate. Peraltro in maniera piuttosto deludente sul campo del Gubbio, dove si è fatta acciuffare all’ultimo respiro dopo essersi concentrata esclusivamente alla fase difensiva per un tempo e mezzo. La gara dello stadio Del Duca si presenta sicuramente in salita per la squadra di Dossena, che solo con una vittoria però potrebbe regalarsi un Natale fuori dalla zona playout. I biancazzurri recuperano Nador ed El Kaddouri, ma solo il togolese partirà dal primo minuto in una difesa che finalmente non è più in emergenza. Negli altri reparti invece le scelte sono ridotte all’osso, con la conseguenza di dover puntare sempre sui soliti noti: D’Orazio, uno tra Radrezza e Buchel e Zammarini a centrocampo, Antenucci e Rao in attacco. Alla Spal si chiede innanzitutto un atteggiamento completamente diverso da quello di domenica scorsa, ritrovando lo spirito battagliero che l’aveva contraddistinta nel tris di vittorie consecutive. In attesa di recuperare gli infortunati e dei rinforzi di gennaio, contro il Picchio serve un acuto per chiudere in maniera meno amara un 2024 comunque vada da dimenticare.
Stefano Manfredini