MARIO BOVENZI
Cronaca

"Le follie del tempo non perdonano Raccolto del grano finito in fumo"

Maestri, presidente della cooperativa ortofrutticola copparese, traccia un bilancio della stagione "Nella nostra zona produzione al minimo, reggono fortunatamente mais, soia ed anche il riso".

"Le follie del tempo non perdonano Raccolto del grano finito in fumo"

di Mario Bovenzi

"Il raccolto del grano? E’ andato male, molto male", Stefano Maestri, presidente di Coldiretti della zona di Copparo, al vertice della cooperativa ortofrutticola copparese non nasconde la sua amarezza mentre traccia il bilancio dell’annata. Dopo l’ondata di maltempo che non si è attenuata per mesi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso di questa campagna agricola così ’bersagliata’ dal meteo folle è arrivata il 25 aprile nell’area che comprende Copparo, Berra, Formignana e Jolanda di Savoia. Una grandinata che si è abbattuta sulle spighe, in alcuni casi danneggiando i chicchi; in alcuni piegando fino al terreno la pianta, che alla fine non è più riuscita a rialzarsi. "In questa zona il raccolto del grano è stato una maledizione, in alcuni appezzamenti è stato letteralmente devastato", precisa Maestri. Allarga il quadro, sempre per quanto riguarda questa derrata, Riccardo Casotti vice direttore dell’associazione di categoria Coldiretti. "Le perdite – precisa – in quella zona sono state ingenti, con un contraccolpo piuttosto significativo su tutta la produzione di grano della provincia". Un capitolo a parte riguarda invece mais e soia, in questi casi il maltempo si è abbattuto a macchia di leopardo. A parlare sempre il numero uno della cooperativa ortofrutticola copparese, organismo che è stato fondato il 5 aprile del 1968 da un numero ristretto di agricoltori, per arrivare a tutt’oggi a 481 iscritti. "Negli appezzamenti che si sono salvati dal maltempo, che non sono stati colpiti il mais è andato molto bene, come sta andando bene la soia – precisa Maestri –. Fino a questo momento possiamo dire che è proprio l’anno della soia". Doveroso incrociare le dita, al cospetto di un tempo sempre più dispettoso. Con salti dalle alte temperature fino alle temutissime bombe d’acqua, che provocano una distruzione chirurgica in alcune aree.

Vede rosa anche la coltura del riso, che viene coltivato soprattutto nella zona di Jolanda di Savoia. "E’ abbastanza bello, sta crescendo bene", il quadro tracciatto dal presidente della cooperativa che si estende su un’area di 2.000 metri quadrati, realizzata subito dopo il periodo della bonifica dell’Ente Delta Padano su misura delle piccole e medie aziende degli assegnatari. E’ dotata di un impianto di essiccazione in grado di lavorare 35 tonnnellate all’ora di orzo, grano, mais, girasole e soia. Lo stoccaggio avviene nei 9 silos, dei quali 8 da 1500 tonnellate e 1 da 2mila, per una capienza massima di 14.000 tonnellate. Tutti i silos sono dotati di sonde per il controllo costante e in automatico delle temperature dei prodotti. Stanno arrivando ormai da giorni montagne di mais, una benedizione per chi ha investito nella coltura soldi e sacrifici.