Riceviamo e pubblichiamo parte della lettera di un gruppo di amiche di Sara, la donna di 38 anni morta per una grave malattia e mamma di due figli di 11 e 14 anni.
Caro Carlino,
vorremmo sensibilizzare l’opinione pubblica in merito all’affidamento del ragazzo più piccolo a un genitore, a nostro avviso, non idoneo. Sara – scrivono le amiche – era terrorizzata dalla sua presenza. Ci sono svariate denunce e il tutto è noto ai Servizi sociali. Non ha aspettato neanche un minuto per appropriarsi degli effetti personali della defunta, facendo un ’esproprio’ di ogni sua cosa, e buttandoli. Ci chiediamo come mai questa persona abbia sempre continuato a minacciare di portare uno dei figli nel proprio Paese di origine. Sara ha sempre vissuto con questa paura. Oggi – continuano –, questa persona usufruisce di un bene, come la casa popolare che venne affidata a lei esclusivamente in quanto sola e malata terminale. Come è possibile che questa persona, per essere stata in passata con lei, possa godere oggi di tutto ciò? Speriamo e auspichiamo che vengano fatti i dovuti controlli, non dovrà in nessun modo essere profanata anche la memoria di Sara da parte di chi non l’ha mai amata e neppure rispettata".
La lettera va avanti. Le amiche continuano: "Volevamo ringraziare tutta la cittadinanza che ha sostenuto Sara, donandole per il suo funerale amore e umanità. Grazie alla collettività, ci rincuora sapere che esistono ancora angeli custodi, gli stessi che oggi, speriamo vivamente, ci possano essere per tutelare questi due minori e donare loro dignità e un futuro migliore. Speriamo davvero che le istituzioni facciano il loro dovere, garantiscano i diritti ai due figli di Sara, non permettano di dividerli nè affidarli a persone sbagliate. Grazie, grazie ancora di cuore da un gruppo di amiche di Sara, mamme come lei di altri figli che sperano sempre in un futuro migliore, come quello che ora meritano i suoi ragazzi.
Un gruppo di amiche di Sara