
Sono intervenuti Cinzia Bracci, Dario Maresca e Laura Calafà «I limiti dei documenti programmatici della giunta rispetto alle potenzialità della città»
Dopo un lungo silenzio, Ferrara Bene Comune torna a calcare la scena politica. Un confronto pubblico, con ospiti Cinzia Bracci (Cds) e soprattutto Laura Calafà quasi candidata sindaca per la coalizione di centrosinistra alle amministrative del giugno scorso, giurista di vaglia e analista. La prima novità di rilievo è che il gruppo di cittadini attivi – alle comunali erano confluiti nella lista ‘I civici’ che tuttavia non è riuscita a superare la soglia del 3% e non ha eletti in Cosiglio – ha rinnovato gli organi direttivi. Al timone, dopo l’esperienza di Guglielmo Michele Bernabei, è stato eletto Patrizio Fergnani (recordman di preferenze a quelle latitudini) alla presidenza. Accanto a lui Miranda Malservigi vice presidente, Diario Maresca, Arianna Cantoni, Ornella Catozzi, Emanuele Pecorari, Roberto Serri e Francesca Ferretti componenti il consiglio direttivo.
"Gli interventi introduttivi di Cinzia Bracci e Laura Calafà – si legge in un documento elaborato dal gruppo di cittadini – hanno messo in evidenza i limiti dei documenti programmatici della giunta rispetto alle potenzialità che la città può offrire. La sottovalutazione di criticità come la crisi del mondo produttivo, il problema della casa e l’assenza di azioni in grado di orientare positivamente i fenomeni migratori è evidenziata dall’assenza di proposte operative per affrontarle". Agli orientamenti presentati dal sindaco Fabbri, a detta di Ferrara Bene Comune "manca il senso di comunità – prosegue la nota – da promuovere con strumenti partecipativi che realizzino la democrazia e la coesione. La dimostrazione di ciò è nell’incapacità di affrontare i problemi del lavoro, delle famiglie, dei giovani, dell’università: tutte realtà che non possono essere lasciate ai margini del futuro del territorio che si sta svuotando a causa della crisi demografica".
In sostanza a Ferrara "c’è spazio per un pensiero positivo che parta dal mondo associativo e, superando le ideologie, costruisca opportunità di coinvolgimento di chi vuole che Ferrara sia una città aperta, attiva e propositiva". Di qui, l’analisi sull’esito del voto alle amministrative, aperta dall’ex capogruppo in Consiglio, Dario Maresca. "La consapevolezza del buon lavoro svolto in un percorso coerente, partecipato e democratico maturato insieme ad Azione Civica non è sufficiente a cancellare l’amarezza per l’esito finale. Ferrara Bene Comune ha deciso di ripartire, libera dalla necessità di dover rincorrere le polemiche quotidiane, con l’elaborazione di strategie su temi importanti per il futuro della città. Un confronto aperto, basato su esperienze concrete su cui si può lavorare già da oggi. Nel corso del 2025 si partirà con tre eventi, presentati all’assemblea, su bilancio partecipativo, politiche familiari, inclusione delle persone di origine straniera con riferimento ai giovani".