Il tetris per dare a tutti gli istituti scolastici spazi adeguati per gli alunni è sempre più complesso. Tanto che, a fronte dei lavori al Roiti – nella sede di via Leopardi, che con ogni probabilità non finiranno in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico – la Provincia ha deliberato una variazione di bilancio attraverso la quale verranno acquistati otto container per permettere agli studenti del Carducci di iniziare le lezioni regolarmente. La prima domanda che viene spontanea da farsi è: che c’azzecca il Roiti col Carducci? Il liceo scientifico ha degli spazi, oltre che nella sede centrale, anche in via Azzo Novello concessi dall’istituto Bachelet. Spazi che, se i lavori fossero terminati in tempo utile, avrebbero potuto essere utilizzati dal Carducci che ha un’altra sede anche in via Cisterna del Follo. Essendo però aumentate le classi anche all’Istituto Einaudi, quest’ultimo istituto utilizzerà le aule in Cisterna del Follo (si tratta di undici aule, più una di medie dimensioni) mentre, appunto, il Carducci collocherà gli studenti nei "moduli" che sono stati acquistati dalla provincia e la cui installazione dovrebbe avvenire nei primi giorni di settembre. Questo è quanto siamo riusciti a ricostruire parlando con il dirigente della provincia, Walter Laghi, con il quale abbiamo cercato appunto di capire la ratio della variazione di bilancio – da 180 mila euro – che è stata approvata nella seduta dell’altro giorno. Da quello che siamo riusciti a cogliere, non si tratta di veri e propri container, ma di "moduli" prefabbricati dotati di climatizzazione e servizi igienici oltre che di tutta la dotazione che occorre per svolgere l’attività didattica.
Non è ancora chiarissima la capienza, ma si tratta comunque di stabili di circa cinquanta metri quadrati che dovrebbero essere collocati negli spazi prospicienti la sede dell’Istituto, tra via Canapa e via Liuzzo. Probabilmente, comunque, qualcosa è andato non nel verso giusto nella pianificazione e nella redistribuzione degli spazi perché, da quanto siamo riusciti a riscostruire, il Carducci – nei proponimenti della Provincia – avrebbe dovuto usufruire di tredici ambienti da adibire ad aule nella sede di via Azzo Novello. Previa, chiaramente, conclusione dei lavori al Roiti. A questo punto, venendo a mancare il presupposto, il piano è cambiato. Insomma, la situazione sulle scuole superiori in vista dell’avvio delle lezioni di settembre è piuttosto complessa.
Anche perché anche dal liceo scientifico si erano levate voci di preoccupazioni. Era il 6 luglio scorso quando la docente Tullia Ravaioli, a nome dell’intero collegio docenti, lanciava un allarme molto chiaro. "Senza nessun preavviso – aveva scritto la docente – gli studenti e il personale del liceo si troveranno da settembre senza gli spazi necessari allo svolgimento delle attività didattiche". Docenti, personale Ata, studenti e famiglie del liceo Roiti sono "in allarme a causa delle recenti decisioni della Provincia in merito alla destinazione degli spazi scolastici". La Provincia "ha comunicato solo il 20 di giugno scorso al dirigente scolastico, Roberto Giovannetti, che una consistente parte delle aule è stata sottratta al Liceo e assegnata ad altri istituti, con decisione unilaterale e senza consultare la dirigenza del Roiti".