"Rivogliamo il Teatro Concordia", è l’invocazione veicolata da un volantinaggio per il centro di Portomaggiore del Comitato cittadino per il restauro del Concordia, che chiede "al giudice preposto, al sindaco Bernardi e anche alla ditta appaltatrice di fare tutto il possibile per snellire le pratiche e riprendere al più presto i lavori". Il Comitato ripercorre le tappe che hanno portato allo stallo attuale: "Dieci anni fa è nato un Comitato cittadino che ha contribuito a smuovere Comune e Regione i quali sono riusciti nell’intento di mettere a disposizione dell’ente locale 3,5 milioni di euro per il restauro completo. Purtroppo la nostra gioia è durata poco, dopo solo due mesi dall’inizio dei lavori l’azienda di Fano aggiudicataria dell’appalto ha trascinato il Comune in Tribunale. Il giudice ha dato ragione al Comune, ma i lavori non sono ancora ripresi. Perché?".
Se lo chiede anche il capogruppo di Uniti per Portomaggiore, Roberto Badolato, in un’interrogazione: "A quasi due anni dal blocco dei lavori del teatro, a che punto siamo con la vertenza che ha portato allo stallo dell’operazione, visto che da parte della amministrazione ci si era dichiarati fiduciosi circa una rapida soluzione per vedersi riassegnata la disponibilità del cantiere, si ipotizzava addirittura nel giro di pochi mesi, per poi procedere a una nuova assegnazione al fine di scongiurare aumenti esorbitanti di costi per una opera per la quale oltre ai finanziamenti ottenuti, si rischia di dovere reperire nuove risorse per ultimare i lavori?".
Finora il risultato è che si è arrivati al blocco dei lavori, con l’abbandono del cantiere da parte della ditta incaricata dei lavori, "con il risultato di ritrovarci oggi – incalza il leader della destra portuense – a quasi due anni dal blocco, con un immobile sempre più lesionato e danneggiato a causa dei lavori preliminari in parte eseguiti, con infiltrazioni d’acqua che iniziano a fare la comparsa sulla facciata, tendaggi esterni a rischio caduta in strada, con disagi e danni anche a carico degli immobili confinanti nonché alla viabilità". Franco Vanini