
L’arma normativa Multe e Daspo urbano La ’prima’ delle mura Stangati quattro pusher
di Nicola Bianchi
Occhio a impedire "l’accesso o la libera fruizione delle aree relative alle mura". Occhio perché potrebbero scattare una serie di sanzioni pronte poi a sfociare in un Daspo urbano. Uno strumento normativo, già inserito nel regolamento di polizia urbana, utilizzato dagli uomini del questore Calabrese l’altro giorno nei confronti di un gruppetto di stranieri che ogni seranotte bivaccavano tra via delle Chiodare e via Baluardi, "spacciando e – raccontano i residenti – incutendo allarme". E se non è la prima volta, che la normativa è applicata a tutela della sicurezza lungo la cinta prettamente muraria, poco ci manca. Un’arma in più a contrasto dello spaccio in una zona da sempre utilizzata come luogo ’sicuro’ per i pusher e utilizzato da nascondiglio per la sostanza stupefacente.
In origine, una serie di ’allarmi’ arrivati direttamente a Palazzo Camerini da alcuni residenti di via delle Chiodare (ne parliamo nel pezzo accanto) i quali lamentavano la continua presenza "di stranieri – così una nota della questura – sulle mura, creando una situazione di degrado". Partono i controlli, l’ultimo l’altra sera. Bingo. I poliziotti dell’Upg individuano e identificano quattro extracomunitari senza fissa dimora, probabilmente i soliti noti già segnalati in più occasioni. Tutti pulitissimi, ovvero senza un grammo di droga addosso. Dunque come allontanarli da quella zona? Giuridicamente è possibile, questo grazie al testo normativo tipicamente di polizia locale rivolto a chi impedisce, ad hoc, la fruizione delle mura. Ore e ore, prediligendo l’oscurità, fermi a trafficare con cose e persone. E non certo per godersi lo spettacolo delle nostre mura, per una sana passeggiata, un giro in bici o una corsetta. Nei confronti di uno di loro è scattato l’avviso orale, misura di prevenzione con cui il soggetto viene invitato a tenere una condotta conforme alla legge. Il tutto, poi, può essere propedeutico alla sorveglianza speciale. Se l’avvisato non cambia registro, il questore può chiedere al tribunale l’applicazione della sorveglianza semplice, con divieto o con obbligo di soggiorno.
Ma i nuovi interventi legislativi in materia di sicurezza urbana – a proposito, la giunta è al lavoro per un allargamento delle aree di applicazione del Daspo – demandano alla Polizia locale e al questore la possibilità di ricorrere anche a ordini di allontanamento dalle zone "nelle quali sono presenti strutture monumentali frequentemente visitate da un flusso di persone elevate".
Tornando ai quattro, sono partite sanzioni da 100 a 300 euro (che dovranno versare nelle casse comunali) per aver violato il regolamento di polizia urbana e contestualmente è stato emesso un ordine di allontanamento in virtù del quale sarà vietato fare ritorno nel luogo incriminato (le mura di via Baluardi) per le 48 ore successive alla notifica. E se recidivi? Altra sanzione, ma soprattutto mano libera al questore che avrebbe la possibilità di firmare un Daspo per un periodo di dodici mesi. Come è già accaduto in varie parti della città, ora ecco la ’prima’ sulle mura. "Una risposta immediata e concreta – sottolineano da Palazzo Camerini – alla richiesta di sicurezza proveniente dall’intera collettività".