"Illustrissimi onorevoli, molti settori dell’agricoltura versano in difficoltà, ma quello della pera sta vivendo la sua stagione più difficile. Al punto che è ormai reale il rischio di estinzione di questa eccellenza, che rappresenta uno dei vanti della frutticoltura italiana". Inizia così la lettera aperta che il Consorzio di Tutela della Pera dell’Emilia Romagna, il Consorzio UNAPera e l’organizzazione interprofessionale Pera indirizzano al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Un accorato appello per sensibilizzare il governo su una situazione decisamente allarmante. Basti pensare che nell’ultimo quinquennio, a causa delle avversità climatiche, è andato perso almeno un terzo della superficie coltivata (scesa da 18.500 a 12.000 ettari nella sola Emilia Romagna), mentre i consumi si sono dimezzati. Quest’anno, in particolare, la produzione si è addirittura ridotta a un terzo rispetto a quella, già sotto media, del 2022.
Pur a fronte di molte difficoltà, le organizzazioni del settore stanno continuando a investire soprattutto in due direzioni: la ricerca di soluzioni produttive sostenibili con l’ausilio della scienza e la sensibilizzazione di distributori e consumatori sull’importanza di prediligere la qualità di questo frutto, sostenendo un comparto che dà lavoro a oltre 50.000 persone.
"Pur apprezzando i 10 milioni di euro finalmente stanziati per i ristori – si legge nella lettera aperta – a fronte di un danno stimato in oltre 300 milioni di euro rispetto alle condizioni ordinarie, chiediamo al governo di fare un ulteriore sforzo per dare il giusto sostegno al comparto".